
INVALSI, presentati gli esiti delle prove effettuate nelle scuole campione
Il Ministro invita ad usarli per il miglioramento, ma dice no a guerre di religione.


Presentati oggi, all'Istituto Galilei di Roma, gli esiti delle prove Invalsi effettuate nelle scuole campione. I dati si basano su un campione di 9.047 classi e 189.493 studenti. E' intervenuto anche il Ministro Carrozza e, in un breve discorso, ha ricordato che la valutazione è una dimensione importante della vita; si è pronunciata contro le guerre di religione sui test; ha ricordato che non sono "il giudizio di Dio"; ha auspicato che siano usati per migliorare la scuola nel quadro di un sistema di valutazione e che tale sistema, oltre alle prove censuarie, deve comporsi anche di altri punti cardine. Peccato che il regolamento sul sistema nazionale di valutazione, recentemente pubblicato in G.U. non preveda un cent per porli in essere.
Quanto agli esiti delle prove, essi riconsegnano una fotografia già nota: mediamente i risultati sono migliori al Nord rispetto al Sud, mediamente il divario si acuisce con il progredire degli studi.
Il fatto che a comporre quella fotografia siano sufficienti gli esiti delle scuole campione, dimostra che le prove vengono effettuate su base censuaria non per avere una visione di sistema, bensì per altre ragioni.
Ragioni che, nel corso degli anni sono state dapprima negate per essere poi ammesse e via via rivendicate, in un crescendo di funzioni, tutte avocate ed esercitate dall'Invalsi con conseguente ipertrofia delle finalità dell'ente medesimo. Le prove standardizzate servirebbero infatti per l'orientamento, per dare informazioni a studenti e famiglie, per la selezione d'ingresso all'università, per misurare il grado di aderenza alle Indicazioni nazionali, per promuovere la consapevolezza dei docenti… in buona sostanza, le prove standardizzate servono sostanzialmente per valutare alunni, docenti e scuole.
E' mancato stamane il benché minimo accenno al fatto che siamo l’unico Paese dell’area Ocse che dal 1995 non ha aumentato la spesa pubblica per studente della scuola primaria e secondaria e che ha fortemente ridotto la spesa pubblica per studente dell’università.
Insomma mentre si parla molto di responsabilità e di accountability, non si tiene in alcun conto delle tante e diverse responsabilità e livelli che incidono sulla qualità della scuola. Anche di quelle responsabilità e di ciascuno di quei livelli dovrebbe occuparsi una seria valutazione di sistema. Quella valutazione che la FLC continua a chiedere.
Per questo, da subito, bisogna modificare radicalmente il Regolamento.
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