
Incontro sulla parità
Resoconto riunione del 26 luglio 2001


Il 26 luglio scorso in occasione dell’incontro con il Direttore Generale per i servizi sul territorio, dott. Silvana Riccio, sono state poste le premesse politiche per un confronto tra organizzazioni sindacali, firmatarie dei ccnl, e ministero della istruzione sullo stato di applicazione della legge di parità scolastica.
In quell’occasione le organizzazioni sindacali della scuola di CGIL-CISL-UIL e SNALS hanno proposto all’attenzione dell’Amministrazione una serie di questioni relative allo stato di applicazione della legge di parità scolastica e alle conseguenti ricadute che questa ha sul rapporto di lavoro del personale, insistendo sulla opportunità, durante questo regime transitorio, di dar vita ad un tavolo permanente di confronto che veda quali protagonisti le stesse organizzazioni sindacali, le associazioni dei gestori, maggiormente rappresentative e firmatarie dei ccnl, e l’Amministrazione.
L’esigenza di costruire "nuove relazioni sindacali" con l’Amministrazione sulle problematiche è dettata dalla necessità di individuare con estrema precisione l’orizzonte dei diritti e dei doveri delle scuole paritarie nel rispetto dello spirito della legge e nel rispetto dell’autonomia delle parti. In particolare il legislatore ha voluto affidare all’Amministrazione un ruolo nuovo in cui si intrecciano l’attività di controllo con quella di garante e di indirizzo ancor più cogente in regime transitorio. Proprio perché consapevoli della funzione dell’Amministrazione, le organizzazioni sindacali hanno rappresentato l’opportunità di un confronto più ampio che coinvolga anche le associazioni dei gestori più rappresentative e firmatarie dei ccnl escludendo da questo tavolo quell’associazionismo non coinvolto nelle problematiche contrattuali e quelle associazioni non rappresentative protagoniste di contratti di sottotutela che hanno prodotto nel settore veri e propri fenomeni di dumping sociale. Il riconoscimento dello status di scuole paritarie alle scuole non statali che lo richiedono non può, per volontà del legislatore, essere interpretato come una mera estensione dei diritti a vantaggio dei gestori ma come rispetto di precisi doveri per entrare nel sistema nazionale di istruzione a cominciare dall’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro in applicazione dei principi costituzionali sanciti dagli articoli 36 e 39 della Costituzione. L’accettazione di una situazione diversa vorrebbe dire non solo venir meno allo spirito della legge ma soprattutto non garantirebbe una scuola paritaria di qualità.
Alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, l’Amministrazione ha manifestato interesse e si è impegnata ad proseguire, dopo la pausa estiva, il confronto entrando nel merito delle singole problematiche.
Roma 2 agosto 2001
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