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Incontro al MIUR su Bisogni educativi speciali e ICF

Un po’ di ragionevolezza non guasta mai. Per la FLC sui BES permangono criticità sostanziali e problemi ancora aperti.

04/06/2014
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L’incontro si è svolto ieri, 3 giugno, al MIUR, presso la Direzione generale dello studente.

Due i punti principali all’ordine del giorno: offrire un primo bilancio sulla questione dei Bisogni educativi speciali (BES)  alla fine di un anno scolastico considerato sperimentale e dare alcune comunicazioni sull’ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute definita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità). Riguardo al primo punto, è da registrare innanzitutto l’apprezzabile esito della nota del 22 novembre 2013, frutto dell’intervento della nostra organizzazione sindacale che ha determinato una proficua interazione tra Amministrazione e sindacati.

Due precedenti note, finalizzate a dare esecutività alla Direttiva del 2012, avevano suscitato nelle scuole critiche, malumori e proteste a causa di un approccio decisamente dirigista, per non dire autoritario, burocratizzante  e fortemente invasivo delle prerogative dell’autonomia scolastica.

Un approccio che la nota di novembre aveva smussato e sostanzialmente ri-orientato contribuendo a riportare nelle scuole un po’di serenità utile ad affrontare questioni assai rilevanti sul terreno dell’inclusività e del diritto allo studio quali sono le strategie organizzative, metodologiche e didattiche sul terreno dei  BES.

L’Amministrazione continuerà a lavorare per supportare il lavoro di docenti e scuole, anche attraverso la realizzazione di un portale dedicato ai BES,  alla documentazione di esperienze, alla diffusione di buone pratiche, alla formazione dei docenti, alla messa a disposizione di strumenti a sostegno delle reti e dei centri territoriali.

Particolare attenzione va rivolta alla scuola dell’infanzia che può svolgere un lavoro preziosissimo individuando eventuali situazioni di disagio, ma certo non va distratta  dalle sue finalità di educazione e cura, dal suo fondarsi sul gioco simbolico e sui campi d’esperienza, per esercitarsi in precocismi didattici e/o diagnostici.

Quanto all’ICF, se da un lato se ne può riconoscere  la funzione di rappresentare un quadro unitario di riferimento per le diagnosi che dovrebbe costituire una  garanzia di un trattamento omogeneo su tutto il territorio nazionale, è altrettanto evidente che  siamo di fronte ad uno strumento che per poter essere efficacemente utilizzato nel contesto della scuola italiana necessita di una semplificazione e di una sorta di traduzione con un linguaggio che rispetti e valorizzi la grande tradizione della nostra scuola proprio sul terreno della integrazione. 

La FLC ha sottolineato le criticità che su tutta la partita BES permangono:

  • punto dolentissimo è quello delle risorse; ancora una volta rimarcato. Non vi è dubbio che efficaci interventi rispetto ai BES richiedono significativi processi di innovazione, i quali debbono essere supportati da piani seri di formazione e aggiornamento, da ogni strumentazione disponibile telematica e non.
  • la mancanza di dotazioni organiche sufficienti a garantire efficacia ai contenuti della Direttiva 2012 sui BES. In mancanza di risorse che possano fronteggiare interventi didattici individualizzati, è pressoché ineludibile il rischio che i piani personalizzati si concretizzino in meri adempimenti burocratici. In questo senso, come da tempo affermiamo, è necessario dare attuazione e risorse per la costruzione dell’organico funzionale.
  • la mancanza di un contratto che valorizzi sul piano economico il lavoro delle figure che compongono la comunità professionale, che ne riconosca le specificità, che ne supporti formazione e aggiornamento.
  • la riduzione drastica delle risorse del MOF che impedisce il riconoscimento del lavoro aggiuntivo.

L’amministrazione preso atto delle posizioni espresse, si è impegnata ad un successivo incontro nelle prossime settimane.

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