Handicap, è in arrivo il decreto?
Il Consiglio dei Ministri sta per approvare il decreto attuativo dell’articolo 35, comma 7, della legge finanziaria 2003: si tratta del decreto che prevede la revisione dei criteri per la certificazione delle disabilità per l’integrazione scolastica.
Abbiamo appreso dalla stampa, nei giorni scorsi, che il Consiglio dei Ministri sta per approvare il decreto attuativo dell’articolo 35, comma 7, della legge finanziaria 2003: si tratta del decreto che prevede la revisione dei criteri per la certificazione delle disabilità per l’integrazione scolastica.
Sembrerebbe - il condizionale è d’obbligo in assenza del testo - che tra i componenti la commissione medica deputata a certificare, rispetto alla bozza già pubblicata, sia stata recuperata la presenza del medico specialista della patologia e che la certificazione debba essere conforme alle definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le perplessità che aveva suscitato la presenza di un medico di base o un pediatra, pur nel rispetto delle rispettive competenze, nella valutazione delle possibilità riabilitative e di integrazione scolastica degli alunni disabili hanno davvero trovato ascolto? Lo vedremo.
Il problema reale, nelle azioni che possono concretamente fare integrazione scolastica, infatti, consiste proprio nella capacità di cogliere la “specificità” di ognuno degli alunni disabili e, quindi, di costruire percorsi formativi “ su misura”.
Appare invece davvero curiosa, sempre se sarà confermata dal testo ufficiale, l’ipotesi che sia la scuola a definire, oltre le ore di sostegno, anche l’ eventuale assistenza da dedicare al disabile mentre poi gli Enti locali, la ASL, l’ufficio scolastico regionale, organizzano “ sistematiche verifiche” sugli interventi!
Sembrerebbe paradossale che controlli chi, pur avendo responsabilità precise in base alla Legge 104, non concorre con le sue azioni precise alla definizione del progetto di vita del giovane diversamente abile.
Resta fondamentale per noi riaffermare il diritto di ogni bambino disabile, al pari degli altri, di essere accolto e seguito a scuola e di compiere un percorso formativo completo.
Perchè questo diritto sia davvero assicurato occorrono risorse nelle scuole, e non i tagli che abbiamo visto finora.
Quanti saranno i posti di sostegno, resterà confermato il rapporto 1:138 ? E le deroghe saranno “concesse” dai direttori regionali costrette in pacchetti regionali? O si assicureranno i diritti degli alunni disabili ogni volta che ce ne sarà bisogno?
Le risposte, e la qualità dell’integrazione, arriveranno tra poco, oltre questo decreto… forse nella prossima legge finanziaria.
Roma, 22 settembre 2003
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