Elezioni Espero: PRIMI
La Commissione Elettorale Nazionale, nei giorni 12 e 13 dicembre, ha concluso lo scrutinio.


La Commissione Elettorale Nazionale, nei giorni 12 e 13 dicembre, ha concluso lo scrutinio. Ciò consente un bilancio sulla base dei dati finali.
Esprimiamo viva soddisfazione per il risultato conseguito e ringraziamo le lavoratrici ed i lavoratori della scuola che hanno riposto la loro fiducia nel nostro sindacato.
Si è trattato di una competizione vera, che ha messo in gioco linee programmatiche e opzioni politiche. E’ anche il riconoscimento a chi meglio e di più ha lavorato per produrre cultura ed informazione sulla previdenza complementare “pubblica”.
Con il 34,63% dei consensi, la FLC Cgil si conferma primo sindacato di categoria, un risultato tanto più apprezzato in quanto si accompagna al successo di tutto lo schieramento confederale che, complessivamente, raggiunge il 79,78 dei voti validi.
Il fatto che abbia votato oltre l’81% degli aventi diritto indica desiderio di partecipazione attiva e consapevolezza che l’assemblea dei delegati rappresenta la vera diversità tra i fondi pensione negoziali e quelli privati. Questo organismo, infatti, declina la democrazia su due versanti: quello interno, in termini di orientamento e di indirizzo sulle scelte di Espero, e quello esterno, in termini di trasparenza del mercato finanziario. E’ esattamente questo principio che le agenzie private avversano e cercano di neutralizzare.
Con la seduta di insediamento dell’assemblea dei soci, Espero potrà cominciare a funzionare a pieno regime. Una partenza che viviamo con particolare soddisfazione per essere stati, insieme alle altre organizzazioni sindacali, i genitori del primo fondo pensioni del Pubblico Impiego.
Una soddisfazione non solo della FLC, ma di tutta la CGIL, espressa in modo netto e convinto nella conferenza stampa tenuta ieri dal segretario generale Guglielmo Epifani.
Espero sta crescendo; siamo vicini alle 60.000 adesioni. E’ l’ulteriore segno che si tratta di una realtà vicina agli interessi dei lavoratori i quali, di fronte alla nuova fase che si apre, troveranno nuove ragioni per aderire al loro fondo di previdenza.
Roma, 15 dicembre 2006
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