Dopo l'emanazione della direttiva parte la trattativa sull'art.43
Lunedì 30 agosto, nel pomeriggio, partirà all’Aran la trattativa contrattuale sull’attuazione dell’art.43 del Contratto in seguito all’emanazione dell’Atto di indirizzo da parte del Governo
Lunedì 30 agosto, nel pomeriggio, partirà all’Aran la trattativa contrattuale sull’attuazione dell’art.43 del Contratto in seguito all’emanazione dell’Atto di indirizzo da parte del Governo
E’ un fatto importante perché dopo 18 mesi dall’approvazione della Legge 53 il Ministro è costretta ad aprire una trattativa che ha cercato di evitare in tutti i modi preferendo decidere unilateralmente su questioni che riguardano il rapporto di lavoro.
Questo risultato è stato reso possibile dal lavoro di Cgil, Cisl e Uil, da una straordinaria mobilitazione, dal rifiuto di migliaia di scuole, in nome dell’autonomia sancita dalla Costituzione, di impoverire la loro organizzazione della didattica.
L’apertura della trattativa scrive definitivamente la parola fine ad ogni tentativo di attuare il tutor o di intervenire sull’organizzazione del lavoro in assenza di un accordo contrattuale.
Quindi dal 1° di settembre non partirà nessun tutor e nessun inserimento di bambini anticipatari nelle scuole dell’infanzia; le decisioni, tutte, sono rinviate a quando sarà conclusa la trattativa fra Aran ed Organizzazioni sindacali; né possono essere chiamate le RSU a contrattare su questioni in contrasto con il contratto nazionale.
La stessa considerazione vale anche per quanto riguarda la formazione; sarebbe ben strano, infatti, che si avviasse una formazione senza sapere su che cosa.
Ribadiamo ciò con fermezza e per l’ennesima volta, visti i continui tentativi dell’amministrazione di forzare le decisioni: una pratica davvero inaccettabile.
Il contratto si rivela essere uno strumento forte, nulla hanno potuto fare per baipassarlo e i tre sindacati di categoria registrano il successo dei loro ricorsi e delle diffide su questa parte.
Lo diciamo anche per quelle organizzazioni che, non potendosi sedere al tavolo delle trattative perché non hanno i requisiti minimi previsti dalla Legge, dipingono le trattative come il massimo della colpa, una sorta di peccato in sé.
La trattativa, per quanto ci riguarda, si apre sull’art.43, cioè sulle eventuali modifiche da introdurre all’attuale contratto in seguito all’entrata in vigore delle disposizioni attuative della Legge 53; non ci sono temi esclusivi o conclusioni già scritte.
La nostra contrarietà al tutor, funzione gerarchica che impoverisce il modello organizzativo attuale, è stata ampiamente espressa in tutte le occasioni e sarà riproposta durante tutta la trattativa.
Infine, abbiamo un’idea radicalmente diversa da quella dell’insegnante tutor perché a nostro avviso vanno valorizzate la dimensione collegiale dell’insegnamento; la cooperazione e la corresponsabilità che rappresentano strade impegnative e faticose ma che sicuramente sono molto più efficaci dell’introduzione di una gerarchia inaccettabile nella scuola.
Come FLC Cgil siamo impegnati a costruire una proposta con i sindacati confederali della scuola, a discuterla in categoria per poi sostenerla in trattativa.
E’ evidente, per quanto ci riguarda, che il giudizio sull’esito della trattativa dovrà essere sottoposto al voto dei lavoratori.
Insomma, noi vogliamo, assieme alle altre organizzazioni, dare visibilità e rappresentanza ai lavoratori della scuola ed i percorsi democratici sono una condizione fondamentale.
Alla trattativa - che non si è avviata per 18 mesi per esclusiva responsabilità del Governo - ci auguriamo che nessun rappresentante dello stesso si presenti chiedendo di concludere tutto in pochi giorni come se si trattasse di un adempimento burocratico.
Roma, 26 agosto 2004
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