Esami di stato per la scuola secondaria di II grado 2021/2022: la nostra scheda di lettura
Sintesi e commento dell’ordinanza ministeriale.


In vista dei prossimi adempimenti legati all’espletamento degli esami di stato di II grado, presentiamo una scheda di approfondimento che illustra gli adempimenti previsti per le istituzioni scolastiche in questa fase conclusiva dell’anno scolastico.
Nonostante il perdurare di sensibili percentuali di contagio, l’ordinanza per l’anno scolastico 2021/2022 (relativi allegati), cambia la modalità semplificata introdotta negli ultimi due anni per gli esami di Stato II grado. Viene confermata anche per il corrente anno scolastico l’esclusione delle prove Invalsi e dei PTCO dai previsti requisiti di ammissione, ma si reintroducono la prima prova scritta volta ad accertare la padronanza della lingua italiana e una seconda prova scritta disciplinare. Si tratta di adattamenti e sospensioni temporanei che in ogni caso fanno riferimento ad una impalcatura ordinamentale figlia della cultura della valutazione contenuta nel D.Lgs 62/17 e nella L. 107/15 che la FLC CGIL ha ripetutamente contrastato e che merita ulteriori riflessioni rispetto al compito e alla missione del sistema di istruzione nazionale.
L’apprendimento di una lingua, una compiuta competenza espressiva, di rielaborazione e capacità critica, sono processi che richiedono tempo. Dalla comparsa della pandemia, il tempo-scuola non è stato omogeneo a livello nazionale. Nella predisposizione della traccia del primo scritto, occorre limitare questo problema predisponendo degli argomenti delle prove che meglio possano interpretare le tematiche svolte negli ultimi 3 anni.
Rimane critico il giudizio nei confronti del secondo scritto che comporta una prova di carattere nazionale disciplinare nei contenuti e nelle indicazioni di valutazione, ma elaborata e valutata dalle singole commissioni. Uno sforzo di energie richiesto ai candidati, difforme a livello nazionale per una prova che varrà il 10% del voto finale. Rimane inoltre alto il rischio che la seconda prova scritta sia la ripetizione di uno scritto svolto in classe durante l’anno, ma anche che in alcune situazioni la valutazione della I e II prova scritta sia affidata allo stesso commissario. Infine, l’O.M. avrebbe dovuto specificare meglio quando il candidato può ricorrere al colloquio in videoconferenza.
Il valore della valutazione, risiede principalmente nella funzione formativa e orientativa, in quanto parte integrante del processo educativo, realizzato affinché gli studenti prendano coscienza delle proprie potenzialità e possano costruire il proprio progetto di vita. Una scuola che si ponga tali obiettivi ha bisogno di investimenti e di un'idea di didattica collegiale completamente diversa dall’attuale. Invece, con il decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022, si conferma il modello secondo cui si intende aumentare la produttività dei docenti mettendoli in competizione tra loro, con finanziamenti prodotti da tagli ulteriori ai posti in organico. Con il PNRR si sta perdendo l’occasione storica di uscire dall’emergenza delle classi sovraffollate prevedendo risorse adeguate per favorire lo sviluppo dell’allievo e del cittadino e per presidiare il rischio di insuccesso formativo e di dispersione scolastica favorendo il lifelong-learning.
Infine, l’O.M. 65 del 14 marzo 2022 prevede 50 crediti per la valutazione del curriculum. Pur ritenendo opportuna nella fase della valutazione finale, una conoscenza complessiva degli studenti, si sottolinea come questa debba avvenire mediante una valutazione del percorso scolastico, ma non in una logica certificatoria, spendibile al di fuori del contesto scolastico (PCTO e altre certificazioni conseguite), di crediti, maturati in un contesto sociale e familiare troppo spesso diseguale. Pur non potendo annullare le diverse condizioni di partenza degli alunni, la scuola della Costituzione, è chiamata a rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo di ciascuno, non a certificare le diseguali occasioni di formazione extra scolastica, offrendo a tutti pari opportunità di crescita nell’arco del ciclo di studi.
La FLC CGIL considera sempre più urgente aprire una nuova stagione di dibattito pedagogico e didattico sulla cultura della valutazione perché valutare non sia considerata una mera attestazione di crediti, ma possa essere lo strumento in grado di rappresentare il percorso di apprendimento e di crescita umana e sociale di tutti gli studenti.
Scheda FLC CGIL di lettura dell’ordinanza
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