Alternanza Scuola Lavoro: propaganda, propaganda, propaganda…
Presentati i dati del monitoraggio relativo all’anno scolastico 2013/2014.
Come avviene ormai da alcuni anni, il MIUR e l’INDIRE hanno presentano al Job&Orienta di Verona i dati relativi al monitoraggio quantitativo dei percorsi di alternanza scuola-lavoro nella secondaria di II grado, previsti dal DLgs 77/05, relativo all’a.s. 2013/2014. Con l’occasione per alcuni giorni i mass media ospiteranno commenti da parte dei vari soggetti interessati alla problematica.
Spicca in questo contesto il comunicato stampa del MIUR ed in particolare le dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Toccafondi: “Cresce la consapevolezza dell’importanza dei percorsi di alternanza per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Ora, con la Buona Scuola, dobbiamo far crescere queste esperienze rendendole più accessibili agli studenti a partire dagli istituti tecnici. Anche attraverso un coinvolgimento sempre più forte delle imprese”.
Si tratta di un maldestro tentativo di rispondere alle accuse di chi ha messo in rilievo nelle scorse settimane la stridente contraddizione tra le roboanti parole del governo sull’importanza del rapporto tra scuola e mondo del lavoro e le pesanti riduzioni delle risorse dedicate all’alternanza.
In realtà anche le sintetiche informazioni fornite dal monitoraggio dell’Indire relativo al 2013/2014, testimoniano la situazione di pesante difficoltà in cui le scuole si trovano ad affrontare un importante segmento della formazione dei nostri studenti della secondaria di II grado.
Il primo elemento evidente è la forte riduzione della durata media annuale espressa in ore dei percorsi in alternanza:
- per i percorsi annuali si passa dalla media di 122,4 ore dell’a.s. 2012/2013 a 97,8 ore del il 2013/2014
- per i percorsi biennali da 105,8 ore dell’a.s. 2012/2013 a 91,2 del per il 2013/2014
- per i percorsi triennali da 98,2 ore dell’a.s. 2012/2013 a 90,6 ore per il 2013/2014
Solo per i percorsi quadriennali che rappresentano una piccolissima percentuale del totale, si ha un aumento da 85,4 a 90,2 ore.
Se questi dati vengono collegati con la pesante riduzione del numero dei percorsi, da 11600 a 10279, il quadro che ne viene fuori è chiarissimo: il peso dell’alternanza si sta riducendo sensibilmente nell’ambito del curricolo della secondaria di II grado.
Inoltre l’aumento rilevante del numero di strutture ospitanti, da 77.991 a 126.003, e il forte incremento delle attività destinate a gruppi di studenti provenienti da indirizzi di studio diversi, è probabilmente collegato all’attuazione di percorsi più brevi (stage o tirocini, così come definiti nelle Linee guida del triennio degli istituti tecnici e professionali) che rappresentano modalità di realizzazione del curricolo della secondaria superiore assai diverse rispetto ai percorsi in alternanza.
Interessante notare come nonostante il Piano del governo restringa il campo dell’alternanza solo ai percorsi tecnici e professionali, i licei continuino ad attivare tali percorsi, con un trend, peraltro, in continua ascesa.
Le posizioni espresse dal livello politico del MIUR (occorre aggiungere le dichiarazioni di Toccafondi sull’accordo per la ripartizione delle risorse per il diritto-dovere in istruzione e formazione professionale, ma anche l’Accordo sul sistema di monitoraggio e valutazione degli istituti tecnici superiori) sono al tempo stesso disarmanti ed allarmanti per il livello assai debole di conoscenza e di governo dei processi in atto.
Come è noto la FLC CGIL ha da tempo messo in campo una serie di proposte sull’alternanza, (a partire dalla distinzione del ruolo e della funzione dello stage, del tirocinio, dell’alternanza scuola lavoro, dell’apprendistato, della formazione continua) che se messe in atto, potrebbero contribuire a rilanciarla quale formidabile strumento di crescita educativa dei nostri studenti.
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