Il CSPI sulla valutazione dei dirigenti scolastici: rispettare la specificità e le prerogative della contrattazione
Per il CSPI bisogna assicurare l’oggettività dei criteri, la competenza e la terzietà dei valutatori e la partecipazione del valutato.


Il 15 giugno scorso il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso all’unanimità dei suoi componenti un ampio e articolato parere sulla Direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici proponendo importanti e sostanziali modifiche.
Il sistema di valutazione dei dirigenti derivante dall’accoglimento delle richieste di modifica alla direttiva:
- ridurrebbe l’effetto della trasposizione alla dirigenza scolastica dei criteri e delle modalità di valutazione utilizzati per il resto della dirigenza pubblica e delle disposizioni contenute nel decreto Brunetta (d.lgs 150/2009), riconoscendo la specificità della dirigenza scolastica e il collegamento effettivo sia agli obiettivi della scuola che alle risorse assegnate per il loro raggiungimento
- ricondurrebbe alla contrattazione integrativa regionale la definizione della retribuzione di risultato conseguente alla valutazione mentre la necessaria omogeneità nazionale sarebbe assicurata dall’accoglimento dell’invito del CSPI a stipulare una Intesa nazionale fra il MIUR e le organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area V sull’applicazione alla retribuzione di risultato della differente valutazione dei dirigenti scolastici
- rinvierebbe al CCNL vigente e, per quanto non previsto nel CCNL, ad una Intesa sindacale la valutazione per i dirigenti che hanno incarichi di natura e posizione giuridica diversa dalla direzione di una istituzione scolastica
- garantirebbe, attraverso l’eliminazione dei livelli di valutazione definiti attraverso giudizi qualitativi (eccellente, molto buono e buono) e il rinvio alla contrattazione integrativa la quantificazione della diversificazione retributiva fra i livelli di raggiungimento degli obiettivi dell’incarico dirigenziale, la possibilità di assicurare oggettività, equità e trasparenza all’erogazione del salario accessorio.
Positive sono anche la presenza di un dirigente scolastico nel nucleo di valutazione, la garanzia della partecipazione del valutato al processo di valutazione e la restituzione dell’istruttoria prima della valutazione da parte del Direttore Generale e la possibilità per il dirigente di chiedere di essere sentito non solamente nel caso di valutazione negativa.
Il CSPI propone infine che, per garantire la partecipazione e il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, il funzionamento e gli esiti della valutazione siano monitorati da un Osservatorio Nazionale che veda la presenza di almeno 5 dirigenti scolastici designati dai sindacati rappresentativi.
Il parere fornito dal CSPI dimostra che quando nelle scelte che hanno finalità innovative vengono coinvolte e ascoltate le rappresentanze reali dei soggetti che debbono realizzare i cambiamenti si ottengono sempre miglioramenti significativi. Solo attraverso il confronto si alimenta la partecipazione e si creano le condizioni per il successo dei processi di innovazione.
Il MIUR ed il Governo ne dovrebbero trarre un positivo insegnamento.
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