Dirigenti scolastici: pubblicata la nota contenente le indicazioni per le operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali a.s. 2021/2022
Chiuso con un nulla di fatto il confronto sul testo della nota. La FLC CGIL esprime il totale dissenso sul metodo seguito e sul disinteresse dell’amministrazione nei confronti dei dirigenti scolastici fuori sede.
È stata inviata agli USR la nota 17877 del 9 giugno 2021 contenente le indicazioni per le operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali per l’a.s. 2021/2022.
La nota illustra l’ordine delle operazioni, previsto dall’art. 11, comma 5, del CCNL Area V 2002-2005 (modificato dall’art. 28 del CCNL Area V 2006-2009), comprese quelle relative alla mobilità interregionale indicate dall’art. 9, comma 4, del CCNL Area V 2006-2009, modificato dal CCNL Area Istruzione e Ricerca 2016-2018. (disponibilità per la mobilità da altra regione fino al 30% dei posti vacanti, possibilità di richiedere la mobilità solo a scadenza dell’incarico triennale).
È proprio sul tema della mobilità interregionale che nei due incontri del 3 e 7 giugno si è articolato un serrato confronto, tenuto conto dell’esigenza di trovare una risposta alle attese dei tanti dirigenti scolastici in servizio in regioni diverse da quella di residenza.
A seguito della procedura di assegnazione delle sedi ai vincitori del concorso nazionale bandito nel 2017, più di 1000 dirigenti risultano finora assegnati fuori regione, a questi si aggiungono i colleghi assunti a partire dal 2015 con la procedura dell’interregionalità prevista dal comma 92 della L. 107/2015.
Si tratta di un numero elevatissimo di dirigenti scolastici alle cui esigenze di rientro le procedure di mobilità previste dall’art. 9 e riferite ad un reclutamento di tipo regionale, non riusciranno a dare risposta. Per questo, fin dallo scorso anno, l’on.le Anna Ascani, allora vice ministra dell’Istruzione, aveva assunto con le organizzazioni sindacali l’impegno a valutare la possibilità di un innalzamento della percentuale dei posti messi a disposizione. Sullo stesso tema anche il ministro Bianchi, sollecitato in più occasioni, fin dal suo insediamento, ha dato più volte la sua disponibilità ad aprire un confronto, riconoscendo come degne di grande considerazione le condizioni dei dirigenti scolastici nominati in regione diversa da quella di residenza, disponibilità confermata anche nel Patto per la Scuola sottoscritto dalle confederazioni e dal Governo il 20 maggio scorso.
Come FLC CGIL abbiamo perciò sostenuto che il confronto sul testo della nota non rappresenti la risposta alla richiesta di una soluzione al problema dei dirigenti fuorisede, per questo abbiamo chiesto di proseguire il confronto con il vertice politico del ministero, per verificare la disponibilità ad accogliere in un’intesa le seguenti proposte:
- aumento della percentuale dei posti disponibili per la mobilità interregionale
- inserimento delle sedi dimensionate ai sensi del comma 798 della legge finanziaria 2021 nel computo delle percentuali per la mobilità (dal momento che non si viola nessuna norma, non si produce alcun esubero, non si prevede che le sedi siano assegnate per mobilità interregionale ma solo valutate nel computo)
- deroga alla triennalità dell’incarico dirigenziale per la mobilità interregionali in caso di ricongiungimento al nucleo familiare, oltre che per il possesso dei benefici della L 104/1992
- deroga alla discrezionalità dell’assenso del DG dell’USR da cui si chiede lo spostamento prevista dall’art. 9 del CCNL Area V 2010.
Abbiamo inoltre chiesto all’amministrazione di non inserire nella nota alcun riferimento alla rotazione degli incarichi dirigenziali e di impegnarsi a sostenere l’emendamento al decreto sostegni – bis che propone una modifica del comma 978 della finanziaria rendendo triennale la deroga e superando il divieto ad assumere su quei posti i dirigenti scolastici.
Il mancato avvio del tavolo politico da noi richiesto e il contenuto della nota pubblicata evidenziano l’assenza di volontà dell’amministrazione ad affrontare la problematica, dal momento che non registriamo nessuna apertura sulla mobilità interregionale dei dirigenti scolastici ancorata alle percentuali che gli USR definiranno fino a un massimo del 30% dei posti vacanti e disponibili tra i quali non saranno incluse le sedi con numero di alunni tra 500 e 600, normodimensionate per il solo a.s. 2021/2022.
Confermiamo dunque il nostro dissenso totale sul metodo seguito che rivela il disinteresse dell’amministrazione verso una soluzione che avrebbe potuto dare una prima risposta alle esigenze manifestate dai dirigenti scolastici assunti in regione diversa da quella di residenza.
Continueremo a sollecitare il rispetto del Patto per la Scuola e degli impegni assunti dal Ministro nei confronti dei dirigenti scolastici.
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