Confronto sulle dotazioni organiche dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2021/2022
Il Ministero conferma l’inapplicabilità dell’emendamento della legge finanziaria che recupera 382 istituzioni scolastiche sottodimensionate.


Si è svolto oggi 6 maggio il confronto sulle dotazioni organiche dei dirigenti scolastici, aperto a seguito dell’informativa fornita il 16 aprile scorso.
L’amministrazione, rappresentata dal Direttore Generale Filippo Serra e dalla dirigente Azzurra Mottolese, ha fornito un aggiornamento ancora non definitivo sui dati dei pensionamenti dei dirigenti scolastici, indicando in 543 il numero delle domande a tutt’oggi presentate e ancora in corso di validazione da parte dell’INPS. Ha poi precisato che le sedi con un numero di alunni tra i 600 e i 500 risultano al momento essere 371, rispetto alle 382 comunicate nella precedente riunione.
Il confronto ha riguardato essenzialmente proprio questa tipologia di sedi che, com’è noto, l’art. 1, commi 978 e 979, della Finanziaria 2021 ha reso normodimensionate per il solo a.s. 2021/2022. L’amministrazione ha confermato quanto già indicato nella bozza di decreto inviato alle OO.SS.: per espressa indicazione della relazione tecnica di accompagnamento alla finanziaria tali sedi non determineranno un aumento delle facoltà assunzionali dell’amministrazione, vale a dire non potranno essere calcolate nel numero dei posti vacanti e disponibili su cui il ministero chiederà al MEF l’autorizzazione ad assumere i dirigenti scolastici.
A ciò si aggiunge l’intenzione del ministro, dichiarata nelle premesse del decreto, di non calcolare quelle sedi nemmeno nelle percentuali dei posti disponibili in ciascuna regione per la mobilità interregionale.
Di fatto si tratterebbe di una norma inefficace, priva di effetti, nonostante lo stanziamento di 40 milioni di euro che resterebbero dunque inutilizzati.
Nel nostro intervento, come FLC CGIL abbiamo confermato le posizioni già espresse nel precedente incontro e chiesto l’impegno del ministero a ricercare ogni soluzione – anche di carattere legislativo – utile a superare tali limitazioni e a rendere immediatamente disponibili le 371 sedi per le assunzioni dei dirigenti scolastici, dal momento che il numero delle assunzioni, anche laddove non si riuscisse ad ottenere alcuna modifica legislativa, risulta nettamente inferiore alla serie storica dei pensionamenti annuali dei dirigenti scolastici e non c’è alcuna ragione di temere che possa determinare la presenza di esuberi nell’a.s. 2022/2023.
Quanto alla mobilità interregionale, abbiamo espresso la netta contrarietà della FLC CGIL al mantenimento nelle premesse del decreto di qualsivoglia limitazione al contingente da utilizzare come base di calcolo per le percentuali della mobilità interregionale. È infatti possibile consentire il rientro dei dirigenti scolastici assunti in regione diversa da quella di residenza, senza che ciò comporti alcun rischio di sovrannumerarietà, né una diminuzione del numero dei posti destinati alle assunzioni, dal momento che a ogni mobilità interregionale accolta, corrisponde l’aumento di un posto nella regione di provenienza.
Infine, per quanto riguarda il tema generale del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, abbiamo segnalato che la risoluzione della problematicità del dimensionamento della rete scolastica, richiamata nelle Linee programmatiche del Ministero dell’Istruzione eve trasformarsi in una priorità, se si vuole effettivamente perseguire il miglioramento della qualità del sistema i istruzione.
A tal fine occorre ripartire dalla definizione dei criteri per il dimensionamento ottimale, cancellando tutte le modifiche peggiorative apportate al DPR 233/1998 e riprendendo l’odg della VII commissione del Senato del 2012 che aveva fissato a 900 alunni il parametro medio regionale da utilizzare per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Al termine dell’incontro l’amministrazione si è riservata di inviare alle OO.SS. una sintesi delle posizioni emerse.
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