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Dimensionamento scolastico: deludente incontro di informazione al MIUR

Non sono stati chiariti i punti oscuri di un'Intesa che produrrà i suoi effetti solo dall’a.s. 2014/2015. Non saranno corrette le distorsioni del sistema scolastico prodotte dai tagli dei governi che si sono succeduti.

29/01/2013
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Si è tenuto questa mattina al MIUR l’incontro di informazione sul dimensionamento della rete scolastica che avevamo ripetutamente sollecitato.

Il MIUR ha informato sull’iter seguito nel confronto con le Regioni e con il MEF. Proprio a quest’ultimo viene attribuito il ritardo con il quale si è arrivati a definire un testo condiviso di intesa in sede di Conferenza Stato – Regioni ed Enti Locali. Per il MEF andavano infatti preservati i “risparmi” di spesa dettati dai diversi interventi di riduzione delle scuole autonome, nonostante la loro bocciatura da parte della Corte Costituzionale.

Il MIUR ha spiegato che l’intesa interviene dopo che le Regioni hanno oramai ultimato la riorganizzazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2013/14 e che quindi il prossimo anno sarà un anno di transizione verso un contingente di scuole, ripartito per regione, fissato in 8.787 ed al quale si aggiungeranno 55 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) per l’intero territorio nazionale.

Il contingente di scuole avrebbe durata triennale come l’organico del personale docente, educativo ed ATA, mentre per dirigenti e direttori dei servizi viene assunto l’impegno, per i primi a proporre l’abrogazione della norma che impedisce di assegnare i dirigenti nelle scuole sottodimensionate e per i secondi a “valutare” i criteri di assegnazione.

Il MIUR ha chiarito che l’intesa consente, ma solo nel prossimo anno, di assegnare alle regioni che superano il proprio contingente un numero di reggenze che complessivamente non può far superare il contingente nazionale.

La posizione della FLC

Il testo che è stato illustrato alle Organizzazioni Sindacali è quello che avevamo già commentato qualche giorno fa sottolineando come molto rimane ancora da fare per dare al sistema scolastico una struttura ed un governo adeguati ai bisogni formativi dei cittadini ed alle esigenza di sviluppo sociale ed economico.

I tempi molto lunghi intercosi fra l’avvio a settembre del confronto con le Regioni e la stipula dell’Intesa che verrebbe sottoscritta il prossimo 7 febbraio (è stata inefficace la seduta del 24 gennaio) hanno prodotto nuovi dimensionamenti delle reti regionali che sono stati definiti in un contesto privo della necessaria chiarezza e non  hanno corretto le gravi storture causate dagli interventi fatti l’anno scorso.

Giudichiamo l’intesa poco chiara in molte delle sue parti oltre che tardiva ed inefficace a determinare un miglioramento dell’organizzazione e del funzionamento delle scuole autonome.

Si è persa in questo modo l’ennesima occasione di adeguare il servizio di istruzione alle esigenze dei territori. Abbiamo registrato l’oramai solita storia: tagli subito e la riorganizzazione e il buon funzionamento dopo.  Il dopo in questo caso sarà, forse, l’anno scolastico 2014/15.

Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a determinare il numero di istituzioni scolastiche autonome  funzionante in ogni regione solo sulla base del numero medio di alunni (900), troppo alto anche se corretto in alcune regioni tendendo conto degli indici di densità demografica, e la necessità di rivedere il percorso delle decisioni rivendicando la partecipazione ad esso delle rappresentanze delle scuole autonome.

Sui direttori dei servizi abbiamo osservato che l’intesa invece di prevedere di valutare i criteri per la loro assegnazione alle scuole sottodimensionate dovrebbe prevedere l’impegno del governo all’abrogazione del comma 5 bis dell’art.19 del decreto legge 98/2011 come viene previsto per il comma 5 per i dirigenti scolastici. Su quest’ultimo punto il MIUR ha riconosciuto che si tratta di una indicazione fondata.

Al MIUR abbiamo infine chiesto di riconvocare le Organizzazioni Sindacali appena saranno pervenute le informazioni sugli interventi fatti dalle Regioni sulle reti scolastiche.

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