Dimensionamento rete scolastica: la FLC CGIL chiede un confronto ai presidenti dell'Anci e alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome
L’allarme lanciato dal Segretario Generale della FLC CGIL Gianna Fracassi per le disastrose conseguenze di un piano pericoloso per la scuola italiana e per le comunità territoriali.


Il Segretario Generale della FLC CGIL Gianna Fracassi ha inviato una lettera al Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Decaro, e al Presidente delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, per chiedere loro un confronto sul dimensionamento scolastico, un piano pericoloso con conseguenze altrettanto preoccupanti per la scuola italiana.
Riportiamo integralmente il testo della lettera inviata.
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Roma, 22 giugno 2023
Prot. 140/2023 GF/AS-stm
Al Presidente dell’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani
Antonio Decaro
Al Presidente delle Regioni e delle Province Autonome
Massimiliano Fedriga
Oggetto: Dimensionamento della rete scolastica (legge di bilancio 2023, n. 197/2022 art. 1 commi 557-559). Richiesta confronto
Gentili Presidenti,
con la presente chiediamo un confronto sulla tematica in oggetto e per condividere eventuali comuni iniziative di contrasto al processo innescato dall’approvazione della legge di bilancio 2023 n. 197/2002 che provocherà un drastico dimensionamento della rete scolastica a partire dall’anno scolastico 2024/25.
Siamo di fronte a un piano pericoloso per la scuola italiana e per le comunità territoriali che per questo suscita in noi un forte allarme per le disastrose conseguenze che già si intravedono dai primi provvedimenti che sono già stati posti in essere per il dimensionamento del prossimo anno scolastico.
Dalle nostre elaborazioni sui dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, (alleghiamo una tabella esplicativa), al termine del primo triennio di applicazione dei coefficienti previsti dalla legge di Bilancio, (a.s. 2026-27), il numero delle istituzioni scolastiche funzionanti sul territorio nazionale passerà dall’attuale consistenza di 8007 scuole a 7309 nell’a.s. 2026/27, con un taglio di ben 698 scuole, corrispondente ad un decremento percentuale dell’8,8% su scala nazionale, con punte che toccano il 28,7% in Basilicata, 22,3% in Calabria, 18,1% in Sardegna e 16% in Campania, solo per citare i casi più eclatanti.
Ci conforta il fatto che il primo di questi passaggi, l’Accordo della Conferenza Unificata Stato/Regioni, non sia stato raggiunto, come sancito nella riunione conclusiva del 24 maggio 2023; talché il Governo, come previsto dalla legge, procederà autonomamente sulla strada intrapresa ma senza il consenso delle realtà regionali.
Noi riteniamo che già gli interventi degli anni passati, risalenti al 2011, abbiano inferto un durissimo colpo alle autonomie scolastiche che, da allora, in un decennio sono diminuite di circa 2000 unità e sono entrate in una situazione di grande difficoltà gestionale per l’aumento delle dimensioni, del personale e degli alunni da gestire, degli Enti Locali (talora anche più di 15) con cui relazionarsi in termini di sicurezza, edilizia, manutenzione, servizi in generale.
Ove questo processo dovesse andare avanti, ne deriverebbe un ulteriore inevitabile peggioramento della qualità dell’offerta formativa, soprattutto nelle situazioni già oggi in sofferenza culturale, sociale ed economica. Si pensi ai territori del nostro Mezzogiorno - il più colpito da queste misure - dove, in tantissimi comuni, il venir meno del presidio scolastico, seppure presente con plessi e succursali ma privato del centro dirigenziale e amministrativo, non può che avere riflessi negativi per le comunità locali.
Vi informiamo che gli organi dirigenti della scrivente FLC CGIL hanno già deliberato di impugnare il decreto interministeriale attuativo che è stato illustrato alle organizzazioni sindacali il 20 giugno scorso e sarà varato entro il 30 giugno.
In attesa di riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Il Segretario generale FLC CGIL
Gianna Fracassi
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