
Decreti attuativi Legge 53/03: audizioni parlamentari su secondo ciclo e formazione iniziale degli insegnanti
Il resoconto degli incontri


Il 27 Settembre u.s. si è svolta l’audizione presso la VII Commissione del Senato e ieri si è svolta l’audizione presso la VII Commissione della Camera: entrambe le audizioni avevano ad oggetto gli ultimi due decreti attuativi della legge 53/03, relativi al secondo ciclo di istruzione e formazione e alla formazione iniziale degli insegnanti.
Sulla bozza di decreto relativo al secondo ciclo CGIL e FLC Cgil hanno espresso un giudizio negativo, motivato dall’istituzione di un sistema duale, foriero di negatività sociali ed economiche per il Paese, dalla marginalità prevista per i valori costituzionali, dalla dubbia praticabilità ed efficacia di soluzioni spurie come il campus. In tal senso CGIL e FLC Cgil hanno registrato positivamente l’esito della Conferenza Unificata Stato – Regioni del 15 settembre scorso che ha portato ad un accordo in base al quale l’attuazione della riforma è rinviata all’anno scolastico 2007/08 e al blocco di qualsiasi forma di sperimentazione che anticipi surrettiziamente i contenuti della riforma.
Da questo punto di vista CGIL e FLC Cgil auspicano che questo accordo venga assunto nel testo definitivo che eventualmente il Consiglio dei Ministri deciderà di approvare.
Diversamente l’avvio dall’anno scolastico 2006/07 troverebbe le scuole del tutto impreparate, creerebbe caos e confusione nelle attività di orientamento finalizzate alle iscrizioni di Gennaio. Tutto ciò trasformerebbe l’avvio di una riforma sbagliata in un disastro per la scuola italiana, con il rischio di ulteriore aumento della dispersione scolastica e il collasso dei percorsi tecnici e professionali.
In merito al tema della formazione iniziale sono stati rilevati i rischi che derivano da un eccessivo ricorso alla decretazione successiva e da un ruolo primario attribuito alle università col rischio ulteriore di una preparazione tutta teorica e libresca che privilegia (per di più in maniera confusa ) i contenuti disciplinari rispetto alle competenze pedagogiche ed esclude la scuola e l’associazionismo professionale, che rappresentano invece la scuola vivente.
La FLC Cgil ha espresso inoltre molte perplessità rispetto alla situazione che si determina per i docenti con l’introduzione del contratto di formazione lavoro e sul fatto che dopo un anno di inserimento al lavoro a decidere sulla loro sorte sia esclusivamente il comitato di valutazione della scuola: una situazione che presenta molte invasioni di campo rispetto alle prerogative contrattuali come dimostrano anche gli articoli sulla formazione in servizio e sul blocco della mobilità per tre anni.
Infine la FLC Cgil, richiamando le posizioni espresse dal CNPI, ha posto sul tappeto la pregiudiziale dell’individuazione di una fase transitoria che garantisca i numerosi precari presenti oggi nella scuola, in particolare quelli già abilitati con precedenti meccanismi, per i quali va rilanciato l’approvazione di un piano triennale di assunzioni.
Nel brevissimo dibattito che ne è seguito, in particolare sul tema delle assunzioni, i sindacati, e in particolare la FLC Cgil hanno avuto modo di dimostrare, dati (del Ministero del Tesoro) alla mano, come in questi anni il precariato sia aumentato a dismisura (circa 90.000 partite di pagamento attivate!) e come i marchingegni previsti dal decreto sulla formazione in realtà non facciano che sancire (e coprire) i tempi sempre più lunghi per una stabilizzazione del personale.
Alla fine delle audizioni CGIL e FLC Cgil hanno consegnato alle Commissioni le proprie osservazioni scritte che di seguito riportiamo.
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