Contratto scuola 2008-2009, la CGIL conferma il giudizio negativo sull'accordo
Il 22 dicembre 2008 il Comitato Direttivo della CGIL ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulla mancata sottoscrizione da parte della FLC Cgil del biennio 2008/2009 del contratto scuola.
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Il Comitato Direttivo della CGIL riunito il 22 dicembre scorso ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulla mancata sottoscrizione, da parte della FLC Cgil, del biennio 2008/2009 del contratto scuola.
Si conferma il giudizio negativo sull'accordo che riduce progressivamente gli stipendi del personale della scuola e non prevede nessun intervento a favore dei precari e della riduzione del prelievo fiscale, recependo in toto quanto definito nel protocollo d'intesa del 30 ottobre 2008 con il Governo sui contratti pubblici, che la CGIL non ha, a suo tempo, sottoscritto. Si evidenziano le continue incursioni governative nelle prerogative contrattuali e la mancanza di confronto con il mondo della scuola e le sue rappresentanze in merito ai pesanti provvedimenti che il Governo ha messo in campo negli ultimi mesi e che hanno come unico scopo la distruzione della scuola pubblica.
L'ordine del giorno impegna, inoltre, tutte le strutture della CGIL a sostenere la campagna di assemblee di informazione, di discussione e mobilitazione nei luoghi di lavoro e la richiesta del referendum tra i lavoratori.
Roma, 23 dicembre 2008
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Ordine del giorno approvato dal Comitato Direttivo della CGIL nazionale
Il C.D. Nazionale della CGIL riunito a Roma il 22 Dicembre 2008, condividendo il giudizio negativo della FLC sull'accordo relativo al 2° biennio del contratto del personale della scuola statale e la conseguente decisione di non sottoscrivere l'intesa, impegna tutte le strutture a sostenere l'ampia campagna di assemblee di informazione, di discussione e mobilitazione nei luoghi di lavoro e la richiesta del referendum tra i lavoratori.
I contenuti dell'accordo, recependo il protocollo d'intesa del 30 0ttobre 2008, codificano la riduzione progressiva e complessiva degli stipendi del personale della scuola e non prevedono nessun intervento a favore dei precari e della riduzione del prelievo fiscale.
Fatto unico nella storia contrattuale della categoria l'intesa non attribuisce nell'immediato nemmeno risorse dovute in quanto già esistenti e definite con il precedente biennio economico.
Non viene mantenuto nessuno degli impegni congiuntamente sottoscritti o previsti da norme di legge.
Si destruttura pesantemente il contratto nazionale e s'indebolisce la contrattazione decentrata per procedere, attraverso la regolazione legislativa del rapporto di lavoro, in modo unilaterale all'erogazione delle risorse, alle modifiche dell'organizzazione del lavoro e degli orari, al riconoscimento delle specificità professionali in perfetta coerenza con i contenuti fortemente negativi del decreto Brunetta.
La totale assenza di coerenza tra gli impegni, autorevolmente sottoscritti dal Governo, per l'avvio del dialogo con il mondo della scuola e le sue rappresentanze e la decisione di emanare i regolamenti senza alcun confronto confermano il metodo arrogante ed autoritario nel modo di procedere di questa compagine governativa che vuole unicamente distruggere la scuola pubblica italiana.
La firma separata del contratto indebolisce la possibilità di incidere su queste scelte di fondo che il Governo sta mettendo in atto su tutto il complesso settore della conoscenza e che abbiamo efficacemente contrastato con lo sciopero unitario del 30 ottobre e quello del 14 Novembre e per queste ragioni chiediamo alle altre organizzazioni sindacali di riflettere sulle conseguenze della loro decisione.
Per queste ragioni occorre invece unitariamente contrastare con determinazione insieme al popolo della scuola le decisioni di queste ore sui regolamenti, sui tagli pesantissimi agli organici e le drammatiche conseguenze per i precari, sul netto peggioramento dell'offerta formativa, per chiedere invece interventi a sostegno di una scuola pubblica e di qualità.
Gli esiti e i contenuti dell'accordo incrinano il rapporto di fiducia con i lavoratori della scuola e con le Rsu che sono stati, insieme alle famiglie e agli studenti, i protagonisti delle straordinarie mobilitazioni di questi mesi e per queste ragioni occorre una grande campagna di ascolto e di discussione che deve concludersi con il voto certificato sull'intesa.
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