Contenimento e gestione dell’emergenza Coronavirus, incontro con la ministra dell’istruzione
Per la FLC CGIL occorrono senso di responsabilità (da qui l’annullamento dello sciopero del 6 marzo) e linee chiare di orientamento a scuole e dirigenti scolastici. Si prosegua il dialogo con il sindacato.
Nell’incontro da noi richiesto alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, svoltosi mercoledì 26 febbraio 2020, sono state affrontate tutte le problematiche insorte nella vita concreta delle scuole e dei settori della conoscenza a causa delle misure di contenimento e gestione del coronavirus, soprattutto nelle zone direttamente interessate dal fenomeno dei casi di contagio.
L’amministrazione ha illustrato le misure contenute nei due DPCM seguiti al decreto legge 6 del 20 febbraio 2020 varato dal Consiglio dei Ministri, sottolineando che non si escludono ulteriori misure specifiche per la scuola. Nel merito delle misure adottate, la ministra Azzolina ha rappresentato la difficoltà di coordinare a livello centrale provvedimenti sui quali c’è una specifica competenza delle regioni.
La nostra posizione
Nel sottolineare la gravità della situazione, che richiede senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, la FLC CGIL ha ricordato che proprio a questa prioritaria esigenza fa riferimento la decisione di annullare lo sciopero proclamato per il 6 marzo. Ciò tuttavia non implica in alcun modo il venir meno di quelle ragioni che riguardano un aspetto cruciale della vita della scuola, come la stabilizzazione del personale docente e ATA, precondizione per l’esercizio di una didattica e di un’offerta formativa di qualità.
Per quanto riguarda il merito delle misure illustrate dalla Ministra abbiamo rilevato quanto segue.
Occorre ricondurre ad unità le azioni di gestione della situazione a livello nazionale, evitando di procedere in ordine sparso territorio per territorio, sempre con riguardo alla necessaria differenziazione dei provvedimenti a seconda delle zone, se direttamente o indirettamente interessate dalle misure di contenimento. Gli interventi sporadici e improvvisati delle autorità locali, talvolta intervenuti anche su aspetti che riguardano direttamente le scuole, non aiutano a gestire il fenomeno all’altezza del compito: solo lo Stato può assicurare una gestione che garantisca uniformità e rispetto dei diritti fondamentali che riguardano la salute e l’istruzione.
In questo senso è necessario che il dialogo avviato a livello nazionale con il sindacato sull’emergenza sanitaria contingente possa esercitarsi anche a livello territoriale, a seconda delle necessità delle situazioni locali, nel pieno rispetto delle prerogative sindacali sancite dal CCNL che la situazione di emergenza non ha certo sospeso.
É necessario valutare la possibilità di rinviare i concorsi del personale docente, in quanto una parte significativa del territorio non sarebbe in grado, in questa contingenza, di ottemperare alle complesse operazioni che essi richiedono, mentre non vanno bloccati gli adempimenti connessi al processo di internalizzazione dei lavoratori ex LSU e Appalti storici.
In ordine alla questione della sospensione dei viaggi di istruzione abbiamo evidenziato come il DPCM non sia esaustivo delle molteplici problematiche connesse al loro svolgimento e abbiamo richiesto un intervento più preciso e deciso da parte del MI che consenta a scuole e dirigenti scolastici di affrontare tutti i casi di annullamento di viaggi i cui contratti con le agenzie erano già stati stipulati e i corrispettivi saldati. Scuole e famiglie non vanno lasciate da sole ad affrontare eventuali contenziosi che potrebbero aprirsi con le agenzie.
Abbiamo segnalato l’estrema difficoltà di attivazione immediata del lavoro agile prevista nel DPCM in un comparto come quello scolastico che non ne ha mai sperimentato lo svolgimento e la necessità di definirne centralmente linee guida nazionali insieme alle parti sociali, evitando comportamenti difformi sul territorio nazionale e prevedendo l’avvio immediato del confronto sulla gestione dei servizi minimi scolastici nelle regioni in cui le scuole sono state chiuse con provvedimento delle autorità locali.
Relativamente alla possibilità di attivare la didattica a distanza in caso di chiusura temporanea delle scuole, abbiamo sottolineato che occorre fornire indicazioni di livello nazionale che tengano conto delle tecnologie necessarie e della difficoltà a convocare gli organi collegiali interessati (collegio dei docenti e consigli di classe) con le scuole chiuse. Anche in questo caso è necessario il coinvolgimento del sindacato, trattandosi di una tematica attinente alla prestazione e all’organizzazione del lavoro del personale docente.
Nelle regioni in cui non è intervenuta la chiusura delle scuole ci sono molte criticità sulle quali è necessario che il ministero fornisca chiarimenti, a partire dallo svolgimento di tutte le attività che prevedono concentrazione di persone (come le assemblee di istituto, specie se svolte in locali esterni alle scuole, o l’utilizzo dei locali della scuola da parte di soggetti esterni), alla gestione di personale e alunni che rientrano da zone a rischio, allo svolgimento di seminari e convegni organizzati dalle scuole.
Da ultimo abbiamo chiesto alla ministra di riannodare i fili delle relazioni sindacali che si sono spezzati su tutti quei temi che la scelta di revocare lo sciopero non ha fatto venir meno: concorso docenti, PAS, concorso riservato facenti funzione DSGA
Abbiamo infine elencato le più urgenti scadenze amministrative per le quali si rende necessario disporre una proroga (dalla predisposizione dei Certificati Unici e del Conto Consuntivo, alle domande di part time, all’inserimento degli organici al SIDI, ecc.). Altre problematiche di cui tener conto sono lo svolgimento in un’unica data nazionale delle prove per l’ammissione alle specializzazioni universitarie per il sostegno; lo svolgimento delle prove orali del concorso per DSGA; le procedure per l’internalizzazione dei lavoratori ex appalti di servizi con particolare attenzione alla presa di servizio dopo la stipula del contratto. Ci siamo riservati al riguardo un dettagliato elenco.
In conclusione dell’incontro la Ministra ha chiesto la massima collaborazione al sindacato per garantire l’esercizio del diritto essenziale all’istruzione e si è resa disponibile ad un’attenta valutazione delle problematiche segnalate dalle organizzazioni sindacali.
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