Basta con la cessione a privati dei servizi ata nella scuola!

L’esperienza concreta dimostra che i costi, per affermazioni della stessa amministrazione, sono superiori al “risparmio” derivante dalla riduzione di posti, aumentano i disservizi per la difficile conciliabilità fra una logica finalizzata alla massimizzazione del profitto (quella delle imprese d’appalto) e le esigenze della scuola, va in crisi la qualità della scuola che è fatta anche da un efficiente funzionamento dei servizi e da un loro rapporto qualificato con la didattica e l’organizzazione complessiva.
Aumenta il lavoro flessibile, con le imprese di appalto; le tensioni sul versante dei lavoratori LSU accentuano l’incertezza; i precari ata vivono uno stato di forte tensione e tanti di loro, quest’anno, non lavorano più.
La Cgil Scuola conferma il proprio giudizio pesantemente negativo sulle esternalizzazioni (già espresso con un ordine del giorno del Direttivo nazionale fin dal 2002, anno nel quale si esplicitarono le intenzioni del Governo), chiede l’immissione in ruolo su tutti i posti vacanti, si batte perché tutti i servizi ata tornino all’interno di ogni singola scuola.
Di conseguenza, la Cgil Scuola rilancia da subito gli obiettivi posti dalla vertenza contro le esternalizzazioni, promossa con la Cgil e con le altre categorie della confederazione, e sta organizzando su tutto il territorio iniziative ed incontri sugli obiettivi della vertenza perché la qualità della scuola coincide con la qualità e la stabilità del lavoro di tutti.

Roma, 2 ottobre 2003