Personale ATA ex LSU: al via la seconda fase assunzionale
Avviata l’informativa sul decreto interministeriale che precede l’emanazione del bando: i posti interi disponibili, sui quali fare le assunzioni a decorrere dal 1° gennaio 2021, sono 1.593. La FLC CGIL sollecita alcune integrazioni e chiede i dati.


Il 9 novembre 2020, alle ore 16.00, si è tenuto l’incontro, in videoconferenza, tra le Organizzazioni sindacali e la Direzione Generale del Personale del Ministero, per l’informativa sul Decreto Interministeriale che precede l’emanazione del bando per le procedure selettive della seconda fase assunzionale del personale ex LSU e Appalti storici, come previsto dall’art. 2, comma 5-sexies del DL 126 del 20 dicembre 2019.
L’emanazione del Decreto Interministeriale, predisposto di concerto tra il Ministro dell’Istruzione e i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Pubblica Amministrazione e dell’Economia e delle Finanze, è propedeutica ad avviare la procedura selettiva per titoli della seconda fase assunzionale per la copertura dei posti eventualmente residuati all’esito della mobilità straordinaria.
Il numero di posti interi disponibili, autorizzati dal MEF, dopo la ricognizione effettuata dal MI, risulta essere di 1.593.
Tale procedura è finalizzata ad assumere, a decorrere dal 1° gennaio 2021, il personale ex LSU ed Appalti storici in possesso del requisito dei 5 anni di servizio, anche non continuativi, che includano il 2018 e il 2019, presso le scuole, per lo svolgimento di servizi di pulizia ed ausiliari, come dipendenti (a tempo determinato e/o indeterminato) delle imprese titolari di contratti di pulizia.
Prima di procedere all’emanazione del bando vero e proprio con i requisiti di partecipazione, le relative modalità di svolgimento e i termini per la presentazione delle domande, lo schema di Decreto Interministeriale dovrà essere inviato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) per il prescritto parere.
In sintesi, la bozza presentata dal MI ricalca sostanzialmente il decreto emanato per la precedente procedura assunzionale (DM n. 1074 del 20 dicembre 2019). L’Amministrazione ne ha illustrato i contenuti, specificando che questa seconda procedura selettiva è rivolta ad andare incontro alle esigenze delle persone che non rientravano nei requisiti dei 10 anni e che sarebbero rimaste fuori.
I posti saranno banditi al netto delle risorse che dovranno essere destinate alla trasformazione dei contratti a seguito delle cessazioni (come previsto dal comma 5-quater). Questo per tutelare, sia i lavoratori che dovranno essere immessi in ruolo con 5 anni di servizio, sia quelli che sono stati immessi in ruolo part-time, ma in possesso di un’anzianità di servizio superiore (10 anni). Per i lavoratori soprannumerari (42), residuati dopo la fase di graduatoria nazionale, si procederà prioritariamente con lo scorrimento della graduatoria nella loro provincia, in base al numero dei pensionamenti.
La FLC CGIL si è dimostrata soddisfatta per la prosecuzione della procedura (seppur in ritardo) che deve essere portata a termine poiché la finalità è quella di dare piena occupazione a tutti.
Nel contempo, abbiamo sollecitato l’informativa in merito ad alcuni dati riguardanti il numero dei contratti a tempo pieno e a tempo parziale, attualmente in ruolo, e la loro ripartizione provinciale; il numero dei soprannumerari effettivamente residuati dopo la fase nazionale; il numero delle cessazioni nelle diverse province dove ci sono part-time non volontari.
Inoltre, abbiamo chiesto d’integrare la possibilità di fare domanda a livello provinciale, con quella, in subordine, anche per un’altra provincia in cui ci sono posti disponibili, in modo da aumentare le possibilità di collocazione, andando però in coda ai titolari della provincia stessa, per non ledere il diritto a chi era in servizio nella propria provincia di appartenenza. Infine, anche la previsione di una nuova fase di graduatoria nazionale, destinata a coloro che, all’esito della seconda procedura assunzionale, risultassero ancora soprannumerari.
Attendiamo ora il parere del CSPI e l’emanazione del bando con il termine per la presentazione delle domande.
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