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Spending review: ricerca, riuscito il presidio al MIUR

Ora avanti con le iniziative di mobilitazione. Il 17 luglio all'ISS e il 24 grande assemblea evento sulla scalinata del CNR.

13/07/2012
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Giovedì 12 luglio, nonostante il caldo torrido alcune centinaia di lavoratrici e lavoratori degli enti di ricerca hanno manifestato di fronte al MIUR per chiedere, il ritiro delle norme sugli enti e una vera politica per la ricerca pubblica del nostro Paese. Guarda il video.

Una delegazione di FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA è stata ricevuta dal Capo dipartimento per la ricerca e l'università dott. Liberali, dal Dott. Fidora, Direttore generale per la ricerca e dalla dott.sa Bono, Vice Capo di Gabinetto. Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato alla parte ministeriale l'assoluta contrarietà nei confronti di un provvedimento che rappresenta la pietra tombale della ricerca pubblica. Sono infatti colpiti in maniere indiscriminata tutti gli enti di ricerca sulla base di calcoli ragionieristici che nulla hanno a che vedere con razionalizzazioni e risparmi. Si tratta di tagli indiscriminati costruiti sulla base di informazioni in alcuni casi errate e in altri false. È stato posto il problema del metodo utilizzato dal Governo che mentre erano ancora in corso i tavoli tecnici costituiti presso al MIUR ha convocato le Confederazioni sindacali senza consegnare alcun testo e negando anche l'esistenza dei tagli. Sono stati sottolineanti tutti gli aspetti legati a questo intervento barbaro e le conseguenze sulle strutture, la loro funzionalità, la capacità di assolvere alla missione istituzionale e ovviamente sul personale.

I primi ovviamente a pagare le conseguenze saranno i precari. In particolare è stata stigmatizzata la situazione degli enti non vigilati dal MIUR che nella discussione pubblica vengo marginalizzati pur essendo sottoposti a tagli pesantissimi. In particolare spicca la vicenda dell'INRAN soppresso e accorpato al CRA con il personale trasferito, in parte, nel caso dell'ex INCA, messo in mobilità e in parte, il caso dell'ex ENSE, trasferito all'Ente risi e espulso dalla ricerca.

Come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto di incontrare il ministro già nei prossimi giorni per aprire un vero confronto sul ridisegno della rete di ricerca pubblica non in chiave punitiva ma di sviluppo.

La parte pubblica ha evidenziato che non era a conoscenza della tabella con i tagli fino a sabato mattina. La scelta non è stata del MIUR che piuttosto l'ha subita. Sarebbero all'opera per ottenere uno stralcio degli enti di ricerca ma non sono nelle condizioni di dire se ciò sarà possibile. Hanno poi affermato che era in corso il tentativo di realizzare un raccordo con gli altri ministeri che vigilano i diversi enti, così come chiesto dalle Organizzazioni sindacali ai tavoli tecnici.

Siamo determinati a continuare le mobilitazioni per raggiungere l'obiettivo di difendere e rilanciare la ricerca pubblica. Il 17 luglio dalle 10 alle 13 presso l'Istituto Superiore di Sanità si terrà una grande assemblea del personale degli enti di ricerca.
Una successiva iniziativa è programmata per la sera del 24 luglio quando si terrà una grande assemblea-evento degli enti di ricerca aperta alla società, alle istituzioni e alla politica perché deve essere chiaro che l'attacco alla ricerca è un attacco al presente e al futuro del nostro Paese.
Alla classe politica, in particolare, diremo chiaramente che le norme previste per la ricerca dal Decreto Legge 95/12 possono e debbono essere migliorate. Leggi la nostra scheda.  
In alternativa la ricerca pubblica sarà mortificata e con essa le potenzialità di sviluppo del Paese, ma se ciò avvenisse richiameremo tutti alle proprie responsabilità.