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Rinnovo del contratto per il personale degli Enti pubblici di ricerca: la FLC CGIL scrive al Presidente del Consiglio Draghi

La FLC CGIL chiede un intervento urgente per scongiurare inammissibili disparità di trattamento nei confronti del personale che opera negli Enti non vigilati dal MUR e per ridare centralità al CCNL nell’utilizzo delle risorse per la valorizzazione professionale

15/02/2022
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Roma, 15 febbraio 2022

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

e p.c. ai Ministri di:
Ministero Istruzione
Ministero Università e Ricerca Ministero
Transizione Ecologica Ministero Salute
Ministero Lavoro e Politiche sociali
Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Oggetto: Rinnovo CCNL Comparto Istruzione e Ricerca: richiesta intervento.

La legge di bilancio 2022 ha rappresentato un passaggio cardine nelle strategie di investimento volte a indirizzare il Paese verso un percorso di rilancio che lo porti oltre la crisi pandemica. In questa ottica abbiamo valutato positivamente l’inversione di tendenza nelle risorse stanziate per gli Enti pubblici di Ricerca e per il suo personale da parte del MUR e, nello stesso tempo, desta grande preoccupazione che analogo investimento non sia stato adottato per gli Enti di ricerca vigilati dagli altri Ministeri.

L’assenza di una forte visione unitaria del sistema che permetta di mettere a valore, in un quadro strategico coerente, le diverse missioni degli Enti è un punto di debolezza a cui riteniamo si debba porre rimedio, evitando che questo elemento di criticità consolidi una frattura permanente. Del resto è indubbio che enti quali ISS, ISTAT, CREA, ENEA, ISPRA, INAPP, INAIL e ANPAL abbiano svolto una funzione essenziale in questa fase di crisi e che  siano pienamente coinvolti negli impegni della Missione 4 del PNNR.

Ricordiamo che con fatica si era arrivati, con il Dlgs. 218/2016, ai prodromi di una costruzione omogenea del sistema e per non tornare indietro è oggi prioritario allargare gli investimenti a tutti gli EPR e rilanciare la prospettiva di una governance unica. Per altro va notato che una parte consistente delle risorse che sono state stanziate provengono da quelle già previste per l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca che, pur se con evidenti limiti, si poneva proprio l’obiettivo di una governance unitaria del sistema ricerca.

Per quanto riguarda la necessità di una valorizzazione professionale del personale degli EPR, occorre rilevare come il testo della legge di bilancio contenga un riconoscimento fondamentale per il futuro di questo settore: per aumentare il grado di attrattività delle istituzioni italiane in un mercato del lavoro di per sé transnazionale come quello della ricerca, è prioritario investire nelle retribuzioni del personale con l’obiettivo di rimetterle al più presto in linea con la media delle retribuzioni degli altri paesi europei. La mancata valorizzazione della professionalità, delle sue eccellenze, è un elemento che concorre a generare quella emorragia costante di conoscenza e competenza preziosissime, che finisce per contribuire alla crescita di altri Paesi.

Ciò detto, il fatto che vengano previste le risorse per la valorizzazione del personale soltanto degli Enti di ricerca vigilati dal MUR, senza che analogo impegno sia stato assicurato dagli altri Ministeri, non è giustificabile, in quanto apre alla prospettiva di inammissibili disparità di trattamento tra i lavoratori a cui si applica lo stesso contratto nazionale e, a nostro avviso, è grave anche che non sia stato demandato alla contrattazione nazionale l’utilizzo di risorse che attengono agli ordinamenti professionali: predisporre elementi di riforma di questa rilevanza fuori dalla sfera contrattuale, oltre ad aprire ad una complessità non banale da comporre, con forte rischio di determinare sperequazioni ed iniquità, espone ad un ulteriore indebolimento il settore che vede nel contratto nazionale un elemento cardine dell’unitarietà del sistema.

Auspichiamo pertanto che venga previsto un intervento che possa porre rimedio alla situazione che si è determinata e, considerato l’imminente avvio del confronto all’ARAN per il rinnovo del CCNL del comparto istruzione e ricerca, che vengano destinate adeguate risorse per il personale di tutti gli EPR e che l’utilizzo delle stesse sia demandato alla contrattazione nazionale, l’unica in grado di assicurare, attraverso il confronto tra le parti, il necessario approfondimento ed equilibrio sulle scelte da operare per una equa ed effettiva valorizzazione delle professionalità.

Il Segretario generale FLC CGIL
Francesco Sinopoli