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INFN: le misure da adottare per l’emergenza COVID 19 e il punto sugli accordi integrativi

Il resoconto della trattativa del 27 ottobre

29/10/2020
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Martedì 27 ottobre si è svolta una lunga riunione di contrattazione integrativa con l’Ente con all’ordine del giorno:

  1. Aggiornamento situazione emergenziale COVID-19
  2. Aggiornamento Ipotesi di CCNI IV-VIII
  3. Aggiornamento Ipotesi di CCNI I-III
  4. Bandi articoli 15, 22 e 54
  5. Situazione stabilizzazioni
  6. Aggiornamento sulla circolare del Telelavoro 2020
  7. Aggiornamento CCNI per gli incentivi tecnici e per i benefici assistenziali
  8. Varie ed eventuali.

Questa la sintesi della discussione

Punto 1)

E’ stato innanzitutto fornito un aggiornamento della situazione emergenziale che vede presente fisicamente in sede, alla data del 22 ottobre, il 48% del personale.

La presenza nelle varie sedi dell’Istituto quindi, che nel periodo di chiusura si attestava poco sopra il 20%, è andata via via crescendo per poi nuovamente calare negli ultimi giorni.

Purtroppo si registrano anche nell’Ente numerosi casi di personale che ha contratto il virus. A ieri 16 erano i casi di personale dipendente che ha contratto il COVID 19.

Abbiamo poi discusso della circolare che l’Ente farà uscire subito dopo il consiglio direttivo di giovedì 29 ottobre. Il senso della circolare è quello di tenere, ove possibile, il maggior numero di dipendenti in lavoro da casa. Alla bozza di circolare che la delegazione di parte pubblica ci ha presentato abbiamo fatto numerose richieste di modifica e integrazione. Alcune di queste sono state accolte, migliorando sensibilmente il testo. Importante in particolare che si inviti, in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica, ad assicurare in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile compatibilmente con le potenzialità organizzative e la qualità e l’effettività del servizio prestato. Altrettanto importante, anche alla luce delle indicazioni fornite dall’ultimo DPCM, che si torni a considerare prioritaria la tutela dei lavoratori cosiddetti “fragili” e le situazioni particolari di ognuno, a partire dalla presenza di figli piccoli in famiglia, dalla distanza dal posto di lavoro ecc.C’è bisogno di coniugare la necessaria autonomia delle singole strutture con indicazioni di carattere generale che producano, in tutte le sedi e per contrastare il più efficacemente possibile il diffondersi del contagio dentro l’Ente, una sensibile riduzione di presenze nei posti di lavoro. E’ stato anche importante il contributo alla discussione che è stato fornito dalle RSU dell’Ente con il documento recentemente trasmesso alla dirigenza INFN e alle organizzazioni sindacali.

Punto 2)

L’Ente ritiene di aver positivamente chiarito alla Funzione Pubblica e al MEF le motivazioni alla base della sottoscrizione del testo del contratto integrativo 2017. Si potrebbe quindi, in un tempo non troppo lungo, avere approvato il contratto sottoscritto parecchi mesi orsono. I ritardi accumulatisi in questi mesi non renderanno però possibile applicare l’articolo 53 per tutti i posti che avevamo concordato. In particolare invece dei circa 300 posti previsti con decorrenza dal 1.1.2020  ne saranno disponibili solo 130, perché verranno utilizzate le risorse del 2016. Le restanti posizioni saranno quindi attivate, con successivo bando, con decorrenza economica e giuridica dal 1.1.2021. E’ una cosa molto negativa, dovuta ai ritardi, solo in parte legati all’emergenza sanitaria, da parte di Funzione Pubblica e MEF nell’esaminare il contratti integrativo 2017 che contiene la fonte economica per consentire un numero maggiore di passaggi. Adesso l’impegno deve essere quello a rispettare i tempi per emanare i bandi per le 130 posizioni con decorrenza 1.1.2020 e ad iniziare e chiudere rapidamente la sottoscrizione del contratto integrativo 2018 in modo da poter chiudere l’intera partita dell’articolo 53 per tutti gli altri aventi diritto con decorrenza 1.1.2021.

Punto 3)

Abbiamo, per l’ennesima volta, ribadito come non siamo disponibili ad introdurre elementi di “valutazione” nell’erogazione dell’indennità di “valorizzazione della conoscenza” per ricercatori e tecnologi. La richiesta avanzata in questo senso dalla Funzione Pubblica è per noi irricevibile anche perché non supportata da alcuna norma contrattuale né legislativa. Abbiamo chiesto, trovando la condivisione dell’Ente, di impegnare in prima persona il Presidente dell’INFN per risolvere la questione e porre finalmente la parola fine a questa assurda vicenda.

Punto 4)

I bandi per 427 posizioni relative all’applicazione dell’articolo 54 saranno approvati dal CD di ottobre. I bandi relativi all’articolo 15 per ricercatori e tecnologi saranno emanati entro metà novembre, così come quelli per l’articolo 22.

Punto 5)

Poche novità sul tema stabilizzazioni del personale precario. Si conferma la volontà dell’Ente all’assunzione solo dei comma 1 misti prioritari, ma aspettando il dettaglio del piano di assunzioni previsto dal Decreto Rilancio Italia che dovrebbe uscire a giorni. Nessun cambio di posizione su non prioritari e comma 2. A fronte di una inversione di tendenza che vede finalmente possibile un consistente incremento di posti da ricercatore e tecnologo che consentirebbe ampiamente di risolvere la piaga del precariato e ripartire, si preferisce scegliere “da fiore a fiore”, senza utilizzare la “Madia”. Per l’Ente i nuovi posti saranno solo parzialmente utilizzati per sanare il precariato e serviranno per assunzioni di “giovani” ricercatori e tecnologi, possibilmente scaglionando nel tempo le assunzioni. E’ il solito atteggiamento punitivo nei confronti di chi, da tanti anni, lavora per l’Ente con rapporti di lavoro precari e poco pagati, e meriterebbe invece il riconoscimento per tutto il lavoro fin qui svolto.  Continueremo a insistere e dare battaglia su questo punto.

Punto 6)

Abbiamo condiviso con l’Ente l’attivazione di una procedura straordinaria di conferimento di posizioni di telelavoro, aggiuntive a quelle in essere dal 1 ottobre, e con scadenza settembre 2021, A breve quindi un nuovo bando che in sostanza porterà, sino al 30 settembre 2021, al 4% le posizioni telelavorabili.

Punto 7)

Dopo il parere positivo di ARAN, MEF e Funzione Pubblica, sono stati inviati per la certificazione definitiva ai Revisori dei Conti dell’INFN, i testi dei contratti integrativi relativi agli incentivi per funzioni tecniche e ai benefici assistenziali. Ci si aspetta quindi una rapida applicazione dei suddetti contratti.

Punto 8)

Abbiamo infine discusso della risposta relativa a numerosi quesiti che avevamo avanzato relativamente all’applicazione del cuneo fiscale, alle trattenute sui buoni pasti al calcolo del TFS/TFR e al bonus dei 100 euro per le presenze in servizio nei mesi del lockdown. C’è l’impegno dell’Ente ad aggiornare complessivamente il sistema di gestione delle buste paga, che così com’è non va assolutamente bene, ma per fare questo restyling occorreranno, secondo loro,  almeno 12 mesi. Riteniamo necessario che almeno nel frattempo si facciano tutti gli sforzi possibili per informare tempestivamente i lavoratori sulle variazioni di stipendio, sulle tempistiche di erogazione dei vari istituti cercando di rendere più trasparente una busta paga abbastanza “oscura”. Nello stipendio di ottobre, grazie anche alle nostre pressioni, è stata finalmente data applicazione alla riduzione del cuneo fiscale con l’erogazione dei 100 euro in sostituzione del “bonus Renzi” e si è provveduto all’applicazione della detrazione d’imposta via via decrescente per i redditi da euro 28.000 a 40.000ì. Sui buoni pasto, sul passaggio, per chi non ha un servizio mensa, ai ticket elettronici che consentono un maggior sgravio fiscale e sull’elevamento a 8 euro, la discussione è stata abbastanza interlocutoria e un po’ deludente e dovremo affrontarla in un’apposita sessione.

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