DL 112/08, anche l'Università di Pisa è in movimento
Documento dell'Assemblea generale indetta dai FLC Cgil, Cisl Fir e Uil Pa UR.
Le iniziative di mobilitazione negli atenei
L’assemblea indetta dai FLC Cgil Cisl Fir e Uil Pa UR che ha visto la partecipazione di circa 300 persone ha approvato un documento in cui si contesta il DL 112 perché rappresenta un attacco indiscriminato all’Università pubblica oltre che a tutte le sue componenti: studenti, ricercatori, tecnici e amministrativi, docenti e soprattutto precari.
Roma, 15 luglio 2008
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L’Assemblea generale del personale dei 3 Atenei pisani, riunitosi il 10 luglio 2008 per analizzare il testo del decreto legge n. 112 approvato dal Consiglio dei ministri il 18 giugno
VALUTA molto grave l’intervento su materie così delicate e strategiche per il Paese attraverso lo strumento del Decreto Legge, con la conseguente rinuncio al confronto preventivo confronto e al dibattito approfondito nel Parlamento e nel Paese
VALUTA molto grave l’attacco alla libertà di insegnamento e ricerca, la quale – a dispetto del dettato costituzionale – viene colpita dalla introduzione della norma che rende possibile la trasformazione degli Atenei in fondazioni, avviandone il relativo processo di privatizzazione
RITIENE che l’opportunità di una formazione universitaria di qualità sia incompatibile con la proposta di ulteriori e pesanti riduzioni del fondo di funzionamento ordinario (500 milioni di euro in meno nell’arco di 3 anni) e del riassorbimento da parte del Governo delle economie, laddove sarebbe invece imperativo denunciare l’annosa condizione di forte sottofinanziamento del comparto dell’alta formazione e quindi provvedere a urgenti piani di investimenti pluriennali
RITIENE che si operi un indiscriminato attacco al mondo del lavoro, sia con la restrizione dei diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori (tra cui la messa in discussione di diritti come le garanzie in caso di malattia), sia con la riduzione forzosa degli aumenti per il personale docente, sia con la riduzione delle risorse per la contrattazione per il personale tecnico amministrativo, in attesa del contratto nazionale da 31 mesi, con un effetto dirompente sugli stipendi già esigui, sia con l’aggravamento delle già intollerabili condizioni di tutto il personale precario (ricerca, didattica e tecnico amministrativo)
RITIENE che si risponda in modo assolutamente negativo sulla urgente necessità di forti piani di assunzione e di stabilizzazioni (per l’Università di Pisa inciderebbe su una platea di 120 persone che vedrebbero spalmata la propria assunzione nell’arco di 12 anni)
L’Assemblea DENUNCIA alla opinione pubblica l’azione del Governo di volere smantellare l’Università pubblica
L’Assemblea dà mandato alle OO.SS. di aprire una stagione di mobilitazione finalizzata ad ottenere le modifiche sostanziali al decreto.
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