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28 maggio 1974 - 28 maggio 2022: abbiamo anche noi lo stesso sogno
48° anniversario della Strage di Piazza della Loggia Brescia.
28/05/2022
A cura della FLC CGIL Brescia
Erano in piazza consapevoli che per colmare lo iato, la distanza, tra un sogno rivoluzionario e la sua realizzazione era vitale la loro presenza.
Era anch'essa, la partecipazione, una grande gesto rivoluzionario perché il sogno democratico si trasforma in vita quando riesce a nutrirsi del contributo di ciascuna e ciascuno.
Erano in piazza, giovani insegnanti, insieme con i lavoratori e i pensionati che avevano conosciuto la crudeltà della guerra nazifascista, la risposta dolorosa della resistenza e, tutti, ben avvertiti che il sogno democratico non è un formalismo politico, ma sostanza civile, costruzione quotidiana di dialogo, ascolto, accettazione, eguaglianza sociale, giustizia, riequilibrio delle differenze, universalità dei diritti, rispetto e anche bellezza che può offrire la conoscenza del mondo, di ogni intervento che l'umanità ha prodotto nei campi dell'arte, della scienza perché questo sapere, agito, allontana dal male sottile dell'ignoranza, fondamento delle scelte violente di chi coltiva il desiderio di affermare sè nell'annientamento dell'altro.
Le compagne e i compagni della Federazione Lavoratori della Conoscenza sono in piazza con le lavoratrici e i lavoratori, le cittadine e i cittadini per ravvivare il sogno democratico di Luigi, Clementina, Alberto, Giulietta, Livia, Euplo, Vittorio, Bartolomeo.
L'urgenza di pace che oggi sembra sollecitare il mondo è anche l'esito di un affievolirsi dell'impegno delle istituzioni per costruire convivenza civile che non può essere marcata da confini recintati con fili spinati e con muri, da impostazioni sicuritarie protese con occhi elettronici a proteggere le ricchezze dei pochi, da dichiarazioni di odio e disprezzo gratuite.
Sono in piazza oggi come allora, come in tutti questi 48 anni, consapevoli che a scuola con le ragazze e i ragazzi si da forma ai desideri, ai disegni di nuovi modelli di vita, si fa democrazia e, nelle piazze, si fa conoscere ad altri il proprio pensiero, lo si rende vivo.
Sono in piazza oggi e lo saranno lunedì 30 con uno sciopero per contrastare proposte di smobilitazione della scuola, di umiliazione degli insegnanti, della loro precarizzazione, di impoverimento del sistema pubblico di istruzione che anche questo governo sta perseguendo utilizzando il metodo che ci auguravamo fosse venuto meno del mancato ascolto di coloro che la scuola la fanno e la vivono.
Di questo agire e se necessario lottare crediamo sia fatto il sogno rivoluzionario delle compagne e dei compagni assassinati allora.
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