No alla riduzione delle autonomie scolastiche
La FLC CGIL ravennate contesta la scelta dell'amministrazione comunale di rinunciare ad una autonomia scolastica.
A cura della FLC CGIL di Ravenna
E' con profonda e crescente delusione, e grande sconcerto, che abbiamo assistito all’evoluzione della discussione politica in merito alla riorganizzazione della rete scolastica nel territorio del comune di Ravenna.
La FLC CGIL, unitamente alla altre sigle sindacali della scuola, aveva espresso le proprie perplessità ed i principi, irrinunciabili, all’indomani della presentazione dell’ipotesi di dimensionamento scolastico da parte del Comune.
Abbiamo consegnato queste nostre riflessioni alla politica, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, ma non abbiamo cessato per un attimo di seguire questa vicenda che tanto ci sta a cuore.
L’evoluzione che ne è seguita, e l’atto finale che sarà assunto nella seduta del Consiglio comunale di domani sera, non ci consente più di tacere.
Che ne è stato
- della richiesta di mantenere invariato il numero delle autonomie scolastiche
- della necessità di programmare un piano che desse risposte reali alle esigenze del territorio e non rispondesse solo a pure logiche matematiche
- del tavolo congiunto nel quale ogni componente scolastica, oltre ai rappresentanti delle forze sociali e del territorio, avrebbero potuto suggerire valide alternative all’unica e invariata ipotesi che viene costantemente riproposta.
La FCL CGIL non riesce a capacitarsi che questa realtà territoriale, la città che ambisce a diventare "capitale della cultura 2019", intenda davvero rinunciare ad una autonomia scolastica sul proprio territorio, e cioè a risorse professionali ed economiche delle quali già ora lamentiamo una grave carenza.
A maggior ragione quando è lo stesso Ministero dell’istruzione ad affermare che la provincia di Ravenna non solo non ha necessità di chiudere scuole, bensì è a "credito" di 1 autonomia scolastica.
"Il vero cambiamento è investire sui giovani" afferma il governatore della Banca d’Italia Visco: ne siamo pienamente convinti.
Per questo la FLC CGIL non accetta che si gettino al vento risorse determinanti, e continuerà a presidiare i luoghi della politica rivendicando percorsi partecipati e l’esigenza di condividere con il mondo della scuola i processi del cambiamento.
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