Covid-19: a Modena la Asl riprende i tracciamenti per docenti e ATA
Una svolta significativa e un risultato importante della FLC CGIL e dei sindacati scuola.
A cura della FLC CGIL di Modena
È notizia di questi giorni il ritorno integrale della Didattica a Distanza (DaD) e della Didattica Digitale Integrata (DDI) per alunni e studenti di tutte le età, negli istituti scolastici della provincia di Modena, a 12 mesi esatti dal famigerato marzo 2020.
Più volte abbiamo segnalato le criticità nella gestione di questo anno scolastico che restano drammaticamente intatte, e di cui dopo diremo.
Intanto sul versante della sicurezza oggi registriamo una importantissima svolta: nei mesi scorsi avevamo infatti denunciato il limite di un sistema che escludeva i docenti e il personale ATA dal tracciamento in caso di contagio in una classe; da diversi giorni invece l’ASL di Modena - accogliendo quanto richiesto in un recente incontro con i sindacati confederali - ha ripreso a tracciare il personale scolastico nei casi in cui si registrano positività all’interno di una classe.
Si tratta di un fatto rilevante che, portando un elemento di certezza (se un mio studente è positivo, so di poter fare il tampone per verificare le mie condizioni), contribuisce in modo significativo ad allentare, almeno in parte, le tensioni. Inoltre ha ripercussioni da subito per i docenti che continueranno, anche durante la zona rossa, a vedere studenti in presenza (docenti di sostegno e docenti delle materie di laboratorio) e in prospettiva per quando ripartirà la frequenza in presenza per tutti gli studenti.
Un sistema di tracciamento efficace e capillare è infatti essenziale, per la scuola come per tutto il resto, per poter tenere sotto controllo la diffusione del virus.
Da questo momento, i referenti Covid di ogni scuola potranno inserire docenti e personale eventualmente venuti in contatto con studenti o colleghi positivi nelle liste di persone da sottoporre a tampone.
A questo punto serve accelerare in modo deciso sulla campagna vaccinale, facendo ogni sforzo per garantire le forniture del numero di dosi necessarie a coprire in breve tempo tutto il personale scolastico nonché recuperare i ritardi iniziali.
Si tratta di un diritto da garantire a tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano nelle istituzioni scolastiche della nostra provincia, senza eccezioni.
Solo così si potrà ripartire in presenza e in sicurezza, senza rischi per la salute della collettività e dei lavoratori.
Allo stesso tempo appare necessario rivedere i protocolli sulla sicurezza siglati a inizio anno scolastico e sostituire i Dispositivi di Protezione Individuale con altri più adeguati.
Le mascherine attualmente in dotazione a studenti e personale sono segnalate come particolarmente sottili, riteniamo che per la tranquillità di tutti – studenti, famiglie e personale – sia fondamentale adottare le mascherine FFP2, molto più protettive.
Già oggi moltissimi docenti le utilizzano, pagandole di tasca propria, al posto di quelle in dotazione. Trattandosi di un DPI obbligatorio spetta invece al datore di lavoro garantirne la fornitura e la distribuzione.
Torniamo alla situazione che dovremo affrontare da oggi e per le prossime settimane.
La nuova sospensione pressoché integrale delle attività in presenza impone una svolta: impegnarsi affinché questo blocco duri il meno possibile e, allo stesso tempo, garantire le maggiori condizioni di sicurezza possibile al personale che comunque farà lezione a studenti in presenza pur in zona rossa per garantire il diritto allo studio: i docenti di sostegno per la parte più fragile della popolazione scolastica, e i docenti delle materie di laboratorio che potrebbero svolgersi con studenti in presenza.
Bisogna, soprattutto, evitare di ripetere gli errori e le omissioni del passato, anche recente, per scongiurare il rischio di cadere in una spirale di inaccettabili aperture e chiusure che si ripetono ciclicamente.
Rimane insoluto il problema degli spazi, sui quali ancora una volta sollecitiamo le opportune riflessioni e i necessari interventi.
Per l’auspicata ripresa generalizzata in presenza e in sicurezza suggeriamo di considerare anche forme di flessibilità.
Per gli istituti superiori si è prevista la presenza al 50% - modalità che probabilmente rimarrà ancora per qualche tempo - senza tuttavia specificare se il 50% fosse relativo al numero delle classi o degli studenti per classe. La maggior parte delle scuole ha adottato la soluzione del 50% delle classi, che vuol dire però che ogni classe è presente con il 100% degli studenti, quindi in alcuni casi fino a 30 persone in uno stesso ambiente.
Nell’autonomia che ogni scuola può esercitare e previo il coinvolgimento degli organi collegiali, si valuti quindi anche la possibilità di avere in presenza il 50% degli studenti per classe e l’altra metà in collegamento da casa: dimezzare il numero dei presenti nelle classi e aumentare il distanziamento tra le persone potrebbe contribuire a ridurre fortemente eventuali rischi.
Infine, domani pomeriggio 5 marzo anche a Modena saranno in piazza genitori, docenti, studenti che chiedono attenzione e risposte per la scuola.
I loro temi hanno il sostegno della Flc Cgil e, in particolare, troviamo incomprensibile che l’avvio della zona rossa non sia stato accompagnato da adeguati provvedimenti che garantiscano permessi e congedi delle famiglie che sono quindi in estrema difficoltà. Da più parti in queste ore arrivano rassicurazioni su un intervento da parte del Governo, ci aspettiamo che non si tratti di annunci e che i congedi per i genitori arrivino in fretta e che possano essere retroattivi coprendo i giorni di assenza da lavoro a partire da oggi.
Tra le famiglie in difficoltà, va detto, ci sono anche quelle di moltissimi insegnanti che vivono una doppia difficoltà: dover garantire le lezioni ai propri studenti e dovere contemporaneamente gestire la DaD dei propri figli a casa anch’essi.
A loro, e a tutto il personale che ancora oggi, tra mille difficoltà, garantisce il presidio della scuola e continua a garantire il diritto all’istruzione, devono andare il nostro ringraziamento e il nostro riconoscimento.
4 marzo 2021
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