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Università Chieti - Pescara: tagli al salario accessorio dei lavoratori. Per la FLC è scontro totale

Una decurtazione del 30% del salario e quasi il 50% per i Cel

20/08/2014
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Un'iniziativa unilaterale del Dirigente Generale dell'Ateneo, Filippo del Vecchio, getta sul lastrico centinaia di famiglie con un provvedimento, non ancora suffragato da una decisione del Consiglio di Amministrazione, che prevede una decurtazione di 300 euro mensili sul salario accessorio per il personale T.A. e di 600 euro per i Cel.

Tale atto sarebbe a suo dire motivato da una precisa richiesta del MEF, di cui si vocifera da mesi ma di cui nessuno ha mai visto le carte ed i rilievi ne è stato tantomeno messo in grado di controdedurre rispetto agli stessi, ove esistenti, rilievi. Controdeduzioni che dovrebbero essere fatte al MEF dallo stesso Dirigente che evidentemente però persegue altri obiettivi.

A Febbraio di quest'anno le parti avevano sottoscritto, dopo una lunga battaglia, un accordo per riportare la pace in Ateneo e che prevedeva la riconferma del previgente accordo del 2005 ed individuava inoltre l'avvio di "progetti obiettivo" previsti dal CCNL e finanziati col fondo comune del conto terzi. Nell'occasione si prendeva atto della reintroduzione di una quota per il lavoro straordinario (che era totalmente confluito nel fondo con l'accordo del 2005) quota, ovviamente imputata al bilancio di Ateneo e non al fondo. Non sono chiari i motivi per cui i revisori dei conti di Ateneo, peraltro in dispregio delle scadenze temporali imposte dal CCNL, abbiano ritenuto di non certificare il fondo e quindi rendere valido l'accordo di febbraio. Anche questo dovrà essere chiarito. Così come deve essere chiarito cosa sta "distribuendo" il DG, dopo l'atto unilaterale, ai dipendenti in ordine a indennità  professionali e straordinario: totalmente, discriminatoriamente, deregolati, in mancanza di un accordo sindacale. A metà luglio il Rettore si era impegnato a convocare un tavolo con i sindacati per settembre per fare il punto della situazione.

Sappia che non potrà superare la prima settimana di settembre il detto confronto poichè la situazione è disperata e numerosi lavoratori sono in grandissima difficoltà personale e familiare a causa della decisone del DG che, per inciso, non ha mancato di impegnare economicamente l'Ateneo per abbellire e "rendere più comodi" i locali del suo ufficio ove opera con alcuni suoi  collaboratori.

Il sindacato di Ateneo ha già indetto lo stato di agitazione per mettere in atto le necessarie azioni di protesta a settembre. Certo che la gravità e la specificità di quanto sta accadendo a questo punto assume rilevanza di livello nazionale oltre che locale, i sindacati confederali nazionali di categoria si sono già dati appuntamento a fine agosto per concordare il da farsi.