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Parte il confronto per il rinnovo del CCNL: il punto sui settori università e ricerca

L’incontro al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca segue la sottoscrizione dell’Intesa fra Governo e organizzazioni sindacali dello scorso 24 aprile.

29/05/2019
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Dopo gli incontri all’ARAN del 21 maggio (settore Università) e 27 maggio (settore ricerca), che sono sostanzialmente serviti per calendarizzare successivi incontri su singoli temi previsti dalle commissioni paritetiche (si parte il 19 giugno sull’università e il 21 giugno sulla ricerca), il 28 maggio si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca l’incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro, Cons. Giuseppe Chinè.

L’incontro è stato convocato a seguito dell’Intesa fra Governo e organizzazioni sindacali confederali dello scorso 24 aprile nella quale, oltre l’impegno a garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni del comparto “Istruzione e Ricerca”, il Governo aveva assunto specifici impegni per i diversi settori, scuola, università, ricerca e AFAM.

Per l’università il Governo si è impegnato a:

  1. avviare l’iter per il rinnovo contrattuale mediante l’attivazione della Commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (che si dovrà occupare anche della revisione del sistema di inquadramento del personale delle aziende ospedaliero-universitarie e della verifica della disciplina per i Collaboratori esperti linguistici), prevista dall’articolo 44 del vigente CCNL accelerandone i lavori;
  2. provvedere a un intervento normativo per consentire una maggiore flessibilità nella determinazione e nell’utilizzo dei fondi per il salario accessorio;
  3. incrementare il reclutamento del personale che svolge attività di assistenza, di didattica e di ricerca.

Per la ricerca il Governo si è impegnato a:

  1. avviare l’iter per il rinnovo contrattuale mediante l’attivazione della Commissione per l’ordinamento professionale prevista dall’articolo 69 del vigente CCNL accelerandone i lavori;
  2. provvedere a un intervento normativo per consentire una maggiore flessibilità nella determinazione e nell’utilizzo dei fondi per il salario accessorio;
  3. completare il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla legislazione vigente.

In apertura dei lavori il Capo Gabinetto ha chiesto alle organizzazioni sindacali se ritenessero di voler procedere in plenaria su tutte le “sezioni”: Università, Ricerca, AFAM o, considerate le notevoli differenze di problematiche contrattuali, dividersi in tre specifici tavoli per approfondire le tematiche di settore. È stata scelta questa seconda soluzione unanimemente, anche se, come FLC CGIL, abbiamo ribadito di voler procedere garantendo comunque in una “visione unitaria” del Comparto, tenuto conto che l’accordo del 24 aprile ha aperto temi, come la valorizzazione del personale, che ovviamente non possono riguardare singoli settori ma l’insieme di tutte le figure professionali che operano nel comparto “Istruzione Ricerca”.

Analogamente abbiamo ricordato che il Governo ha assunto impegni anche sul precariato università e ricerca e che questi hanno precise ricadute economiche e che pertanto, aldilà della prosecuzione del confronto su tavoli divisi per settore, il tema riguarda tutto il comparto ed è politico, rispetto al mantenimento di tutti gli impegni assunti dal Governo.

Alla fine dei lavori dei tavoli al MIUR, come quelli paralleli all’ARAN, il vero tema da affrontare sarà sicuramente quello dell’assoluta necessità che vengano individuate in legge di bilancio, che si discute a partire dal prossimo mese di ottobre, le risorse aggiuntive necessarie a finanziare gli interventi previsti per dare le gambe al rinnovo contrattuale (permettendo anche una effettiva possibilità di progressione economica e di carriera al personale), per portare a soluzione il tema del lavoro precario e per risolvere problematiche “storiche” presenti nei nostri settori. 

La prossima convocazione al MIUR per il settore università è prevista per mercoledì 5 giugno mentre per il settore ricerca il 6 giugno.

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