Il nostro percorso democratico sul rinnovo del CCNL continua: impressioni dalle assemblee
Ad un mese dalla firma dell’ipotesi di CCNL prosegue la consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Scuola. I punti di valore del nuovo accordo e le prospettive di lavoro per andare avanti.
A poco più di un mese dalla firma della pre-intesa del CCNL “Istruzione e Ricerca” (9 febbraio 2018), sottoscritto da FLC CGIL, CISL e UIL, continua il nostro percorso democratico di ascolto, informazione e consultazione dei lavoratori.
Già in ottobre scorso avevamo lanciato una campagna capillare di assemblee unitarie dalle quali avevamo avuto un esito molto confortante sul documento unitario del 4 ottobre con il quale si fissavano le linee di azione per la delegazione trattante: dopo circa 3000 assemblee, il testo era stato accolto positivamente da oltre il 90% dei lavoratori che hanno portato il loro contributo di arricchimento al dibattito.
Oggi il panorama è diverso nella forma, ma simile nei fatti. Le assemblee, spesso unitarie, coinvolgono tutti i lavoratori, anche se la consultazione è dei soli iscritti, ma l’esito delle assemblee, in base ai dati che ci stanno pervenendo, è lo stesso.
I lavoratori e le lavoratrici, infatti, hanno percepito l’importanza politica e sindacale di questo rinnovo contrattuale: la riconquista e l’allargamento delle materie di contrattazione, l’introduzione dell’istituto del confronto e quello del diritto alla disconnessione, l’annullamento della discrezionalità del dirigente nella quantificazione dei compensi per la valorizzazione docente, la definizione della scuola come comunità educante ed il ruolo centrale della collegialità sono argomenti accolti positivamente ed hanno riscosso ampio consenso nelle assemblee.
In particolare è apprezzata l’operazione di smantellamento dei cardini della Legge 107/2015: la mobilità avviene su titolarità di scuola; la chiamata diretta è restituita alla responsabilità dei collegi docenti; le risorse dell’alternanza scuola-lavoro sono attribuite dalla contrattazione, così come tutti i salari accessori.
La strada è tracciata: con il prossimo contratto, la cui discussione potrebbe iniziare già nei prossimi mesi, avremo modo di dare continuità alla consultazione dei lavoratori e le RSU per discutere di tutti i temi rimasti in sospeso nel CCNL 2016 e che comunque emergono nelle assemblee.
Restano ancora delle criticità sulle quali ci impegniamo fin da subito a riaprire la contrattazione: in particolare l’aspetto economico che, visti i vincoli di legge di bilancio, è solo un primo ristoro alla perdita salariale di questi anni; urgente anche il problema delle sequenze sulla riformulazione dei profili del personale ATA e sulle sanzioni disciplinari. In particolare c’è l’impegno ad individuare percorsi di valorizzazione della figura dei docenti, sai da un punto di vista salariale (per allinearli ai colleghi europei) sia da un punto di vista professionale. Queste saranno materie di discussione nell’assemblea nazionale “La scuola che verrà”, del 21-22 marzo, momento per noi importante per fare il punto sulla situazione dei docenti in Italia e su quali possibili strade sarà necessario percorrere per la loro valorizzazione professionale. Mentre sulle problematiche del personale ATA stiamo preparando alcuni appuntamenti specifici da realizzare ad aprile.
Il nostro impegno di confronto e discussione continua sui posti di lavoro intrecciandosi con la campagna per il rinnovo delle RSU: i risultati ottenuti sui territori, dove abbiamo presentato più di 8000 liste, sono un altro dato a supporto del consenso su questo contratto.
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