Presidio precari scuola: ancora nessuna risposta concreta per le stabilizzazioni
Una delegazione è stata ricevuta dai funzionari del Ministero dell'Istruzione.
Il 17 febbraio 2015 si è svolto il presidio indetto dalla FLC CGIL, dalla CISL Scuola e dalla UIL Scuola al Ministero dell'Istruzione per rivendicare il diritto alla stabilizzazione di tutti i precari della scuola.
Il variegato mondo del precariato ha affollato le scale del Ministero, accompagnato dalla musica di una banda. Erano presenti anche rappresentanti della "quota 96" che sono la dimostrazione dei guasti operati dalla Riforma Fornero e della volontà politica di non facilitare il turnover.
Avevamo chiesto da tempo un incontro per la giornata di oggi e quindi preparata la delegazione che, però, ha dovuto attendere a lungo prima di essere ricevuta. Il perché è stato chiaro nell’incontro che si è svolto alla presenza del dottor Pinneri e del dottor Chiappetta.
A una decina di giorni dall’emanazione di provvedimenti per la Scuola che dovrebbero riguardare soprattutto le stabilizzazioni, il Governo è ancora in alto mare, isolato dal Parlamento e dal sindacato, chiuso quindi ai processi democratici di confronto. Infatti nessuna risposta concreta è stata data alle numerose domande poste dalla delegazione. Si tratta di un risultato analogo, se non peggiore, di quello dell'incontro con il Ministro del 16 febbraio.
La FLC CGIL ha chiesto che sia aperta una interlocuzione tra amministrazione e sindacati per fotografare insieme la realtà del precariato della scuola e individuare le soluzioni per garantire il lavoro a quanti oggi, a vario titolo, lo attendono. Va bloccato il concorso che oggi rischia di espellere dalla scuola chi ne ha garantito il funzionamento in questi anni con regolari contratti, sottoscritti dall’Amministrazione.
La FLC CGIL non ritiene che il Governo stia investendo nella scuola pubblica, perché il miliardo presente nella legge di stabilità è frutto anche di tagli alle supplenze e al personale ATA, che già ne paga i costi.
L’incontro di oggi ha confermato una tragica realtà: l’istruzione e il lavoro sono nel mirino del Governo, come per i governi precedenti. Non basta la retorica dell'innovazione che il premier Renzi ricorda a ogni piè sospinto per dare risposte alle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori precari della scuola.
La FLC CGIL mantiene aperta la mobilitazione e deciderà, insieme alle altre sigle sindacali, le prossime iniziative a tutela del lavoro e per la stabilizzazione dei lavoratori precari.
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