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Alla vigilia del 27 ottobre

L’ha detto anche il Governatore della Banca d’Italia, nel nostro paese le retribuzioni sono tra le più basse d’Europa. La preoccupazione di Draghi, però, è tutta giocata sulla relazione reddito-consumi-sviluppo che francamente ci convince poco. Ma questo è un altro discorso.

La questione salariale sta emergendo con forza in questi giorni. Stamattina i lavoratori del pubblico impiego, domani quelli della scuola, lunedì i lavoratori di università, ricerca e Afam: tutti reclamano il rinnovo del contratto.

La scuola, in particolare, rivendica che nella finanziaria 2008 figurino con chiarezza le risorse per il biennio 2008-2009, per evitare che i benefici economici dei prossimi due anni finiscano per slittare.

Il riuscito sciopero del pubblico impiego ha inviato a Governo e Parlamento un messaggio chiaro.

Ma non è aperta solo la questione salariale. C’è il problema del rilancio del settore pubblico e di una sua maggiore qualificazione. Come emerge dalle prime testimonianze sullo sciopero di domani.

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Amalia, una docente precaria delle scuole medie di Frosinone, ci ha detto che domani parteciperà con convinzione alla manifestazione sia perché condivide le ragioni dello sciopero sia perché è giusto che in queste occasioni si manifesti in modo visibile. In più ha voluto precisare che per i precari le ragioni dello sciopero sono ancora maggiori: bisogna che il piano di assunzioni previsto sia incrementato in particolare per il personale ATA per risolvere definitivamente il problema del precariato nella scuola.

“La possibilità di devolvere l’equivalente di una giornata di lavoro in una iniziativa di solidarietà è veramente un’ottima idea. Ancora di più perché l’iniziativa è rivolta alle scuole in paesi in grande difficoltà”.

Carolina. “Il clima che si respira nella mia scuola (secondaria superiore) non è bello.

Dopo un primo momento di contentezza per la raggiunta intesa del contratto, rendersi conto che nuovamente questo governo non investe nella scuola con la nuova legge finanziaria ci ha deluso moltissimo. Gli impegni presi negli ultimi mesi anche con l’intesa di giugno non sono rispettati, vogliamo che sia valorizzato il nostro lavoro, mentre al contrario, vengono richiesti sempre più sacrifici alla scuola pubblica.

Sarò a Roma insieme agli altri colleghi di Caserta perché vogliamo ricordare al Ministro Fioroni che non può continuare a parlare di scuola come qualcosa da riformare ma a costo zero.

Vogliamo che ci siano maggiori investimenti per la scuola pubblica.

L’iniziativa di solidarietà messa in atto con questo sciopero lo considero un vero valore aggiunto alla sensibilità che contraddistingue il nostro sindacato”.

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