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Gianni Righetti, Segretario nazionale della Cgil scuola, apre con la relazione
introduttiva. Esplicito il concetto d’apertura della sua relazione, antitetico rispetto alla visione del lavoro ATA da parte dell’attuale maggioranza governativa: il lavoro del personale ATA è irrinunciabile per garantire una scuola pubblica di qualità. Il diritto all’istruzione è costituzionalmente garantito. Il cooperare, alla pari con i docenti e il territorio, a realizzare questo servizio valorizza e rende insostituibile il ruolo di questi lavoratori. Sostenere e investire sui servizi e sul personale ATA è, conseguentemente, funzionale alla difesa della scuola pubblica. L’autonomia scolastica, fondamentale per la realizzazione di un progetto di scuola integrata nel territorio è stata osteggiata dall’Amministrazione che non l’ha sostenuta scaricando sulle scuole atti e competenze di tipo burocratico amministrativo. Questo ha poco a che fare con il ruolo della scuola autonoma. Questo fatto ha creato un atteggiamento poco positivo da parte del personale ATA nei confronti dell’autonomia vissuta soprattutto per gli effetti negativi sul personale provocati dai carichi di lavoro e dalla mancanza di formazione. La politica governativa ha peggiorato il quadro. I provvedimenti inseriti nella varie finanziarie hanno privilegiato una politica di tagli e risparmi che hanno colpito questi lavoratori e questi servizi. Lavori e servizi visti solo come costi da scaricare all’esterno del sistema: ecco quindi la logica degli appalti e della esternalizzazione, contro cui la Cgil ha aperto una vertenza. La scuola non è un ufficio e i servizi ATA non sono un settore appaltabile. Per combattere questa logica si è utilizzato anche il contratto che contribuisce a valorizzare i lavorati Ata e a far funzionare meglio la scuola. Questi gli obiettivi perseguiti con il contratto:
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Il rafforzamento del modello organizzativo dell‘Unità dei servizi, amministrativi, tecnici e ausiliari;
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La revisione dell'ordinamento professionale;
Il ruolo della contrattazione per una organizzazione funzionale dei servizi.
Proprio la contrattazione d’Istituto favorisce protagonismo e visibilità a questi lavoratori perché:
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aiuta la definizione di un modello organizzativo dei servizi basato sull’integrazione del lavoro ATA e docente.
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contrasta l’uso indiscriminato del lavoro straordinario;
l contratto, inoltre, ha demandato alla contrattazione col MIUR l’attuazione dell’istituto della valorizzazione professionale. Su questi tema abbiamo una posizione antitetica rispetto alla visione del MIUR che sostiene:
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L’istituzione di un solo posto d’area C per ogni scuola
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Lo scambio tra taglio dei posti in cambio delle risorse
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La riserva del 50% dei posti agli esterni
Al contrario noi crediamo che:
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la valorizzazione deve fare riferimento ad un quadro di riorganizzazione dei servizi scolastici a sostegno dell’autonomia;
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la realizzazione delle figure professionali di area As) e C) deve riguardare la generalità del personale.
Per raggiungere questo risultato è necessario:
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l’attuazione di un piano generalizzato di formazione per tutto il personale;
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un quadro certo di disponibilità delle risorse previste per il gennaio 2004 (39 milioni di €);
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ulteriori investimenti che consentano l’avvio del piano di valorizzazione professionale generalizzato.
Su queste proposte La Cgil Scuola, come suo costume, coinvolgerà, confrontandosi e cercando il consenso, tutti i lavoratori ATA della scuola.
Sentiamo ancora la voce dei presenti. Roberto De Gregorio, Assistente tecnico, 54 anni di Trapani
" Era ora che si facesse una riflessione specifica sul lavoro ATA! Noi siamo in prima linea, siamo a contatto con il personale, con i ragazzi, con le famiglie. Vogliamo far sentire la nostra voce. Il governo ci sta soffocando. Le elezioni delle RSU sono un appuntamento importante. L’esperienza precedente, sofferta e combattuta, è stata positiva. Abbiamo dimostrato che sappiamo e possiamo fare cose giuste. "
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