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Lettori e cel di madrelingua: il Segretario Generale Domenico Pantaleo scrive al Direttore de "La Stampa"

Il Segretario Generale della FLC Cgil scrive al Direttore de "La Stampa".

04/02/2010
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Il Segretario Generale della FLC Cgil Domenico Pantaleo scrive al Direttore de "La Stampa" per correggere le affermazioni rilasciate in una intervista del 31 gennaio 2010 scorso dal Presidente della CRUI, Prof. Enrico De Cleva, in relazione ai lettori e cel di madrelingua nelle università italiane, al loro ruolo e alle loro funzioni.

E' grave che si tenti ancora di negare il lavoro che questa categoria svolge nelle università italiane da ormai più di 25 anni. Chi fa l'intervista sembra molto più al corrente dei fatti rispetto a chi avrebbe l'obbligo e il dovere di conoscere e di dare la giusta informazione. Non c'è da meravigliarsi se i lettori/cel sono costretti, ancora oggi, a ricorrere alla magistratura per far valere i loro diritti.

Roma, 4 febbraio 2010

__________________

Roma, 1° febbraio 2010
Prot. n. 043/2010 DP/jc gr

Al Direttore del quotidiano
La Stampa
Dott. Mario Calabresi

Egregio Direttore,

l’intervista al Presidente della Conferenza dei Rettori, prof. Enrico De Cleva, apparsa sul Suo giornale domenica 31 gennaio, in relazione alla situazione dei Lettori di madrelingua straniera, è piena di inesattezze che vanno corrette. I Lettori sono a tutti gli effetti insegnanti universitari di lingua straniera, cui, per un accanimento incomprensibile che dura da decenni, le Università italiane si rifiutano di riconoscere un ruolo docente. La situazione varia da Ateneo ad Ateneo quanto a compiti ed impegno in mancanza di una normativa nazionale che noi sindacato chiediamo da anni, ma è altrettanto vero che essi svolgono tutte le funzioni didattiche tipiche dei docenti, comprese attività integrative, valutazione ed esami. A fronte dei reiterati pronunciamenti della Corte Europea, e a fronte delle innumerevoli cause perse nei Tribunali italiani, che riconoscevano ai Lettori un trattamento equiparato ai Ricercatori, con costi altissimi per l’erario (cioè, in definitiva, per noi) dovuti alle condanne subite, le Università hanno continuato ad opporre una sorda resistenza che ha generato un contenzioso diffuso; il precedente Governo Berlusconi, per sanare la situazione negando i diritti quesiti dai Lettori, nel 2004 varò addirittura una legge che pretendeva di interpretare i pronunciamenti della Corte Europea, legge considerata illegittima dalla Cassazione italiana e giudicata inadempiente rispetto ai pronunciamenti dell’Europa. Di che cosa ci si lamenta oggi? Di dover pagare il prezzo di un’ostinata negazione del diritto? La CRUI farebbe meglio a mettere in luce l’opera sistematica di demolizione del sistema universitario attuata dal Governo Berlusconi, che sta mettendo in ginocchio finanziariamente gli Atenei, piuttosto che recriminare sulla dovuta corresponsione di trattamenti che arrivano comunque, quando arrivano, con decenni di ritardo.

Cordialmente

Domenico Pantaleo