Verso una nuova stagione della cultura della sicurezza nella scuola? Lo stato delle iniziative
In occasione della riunione dell’Osservatorio paritetico nazionale è stato fatto il punto sulla sicurezza nelle scuole. Seppur lentamente ripartono le iniziative. Ora si tratta di renderle esigibili. Intesa con l’Inali sull’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici scolastici. Ripartizione della risorse per l’igiene e la sicurezza nelle scuole.
Avevamo avuto modo di valutare positivamente la ripresa degli interventi a sostegno dell’edilizia scolastica previsti nella finanziaria 2007 e concretizzatisi con emanazione del D.M. 16 luglio 2007, relativo all’assegnazione dei finanziamenti previsti per l’attivazione del piano triennale 2007/2009 ai sensi dell’articolo 4 della legge 23/1996 e con la sottoscrizione dell’Intesa istituzionale finalizzata all’attivazione del Patto per la sicurezza tra Ministero, Regioni ed Enti locali. Il piano, come è noto, prevede che l’intero finanziamento triennale - pari ad euro 250 milioni - sia dedicato alla messa in sicurezza ed all’adeguamento a norma delle strutture scolastiche ed interamente compartecipato, così da determinare, nel citato triennio, uno sviluppo di investimenti nel settore non inferiore a 750 milioni di euro.
Ricordiamo a mero titolo statistico che le istituzioni scolastiche sono 10.761 dislocate in 42.007 edifici.
A questi interventi se ne sono aggiunti altri tutti nell’ottica sia di rilanciare la sicurezza nelle scuole che l’adeguamento e la messa a norma delle strutture. Il ventaglio delle azioni messo in campo dal Governo e dall’Amministrazione è stato quindi giudicato positivamente. Lo stesso Osservatorio Paritetico nazionale, nella riunione del 17 ottobre 2007, pur permanendo alcune perplessità su problematiche che dovrebbero essere rapidamente sciolte ha ritenuto interessanti e validi le iniziative messe in campo. Desta, ad esempio, ancora preoccupazione il punto sull’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, articolata per Regioni ed Enti locali, prevista dall’articolo 7 della legge 23/1996, che accusa ancora ritardi nella sua completa definizione.
Come pure non possono che essere giudicati positivamente la pubblicazione, in G.U. del 18 aprile u.s., del secondo stralcio del Piano straordinario di messa in sicurezza delle strutture scolastiche insistenti nelle zone a rischio sismico, di cui all’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289. Si tratta di oltre 300 milioni di euro. Dalla relazione dell’Amministrazione risulta che lo stato d’avanzamento del primo stralcio (oltre 60%) di 197 milioni di euro ha interessato 738 interventi. Una norma largamente disattesa dal precedente governo e sdoganata dall’attuale che ha finalizzato la destinazione di tali risorse.
Sempre in tema di adeguamento delle strutture è altresì apprezzabile la definizione del protocollo d’intesa con l’INAIL, ai sensi dell’articolo 1, comma 626 della vigente legge finanziaria, per l’attivazione di un piano triennale 2007/2009 di messa in sicurezza ed eliminazione delle barriere architettoniche presenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, finanziato dall’Istituto con una somma complessiva di 100 milioni di euro di cui 50 per il corrente anno.
Insomma sul versante dell’edilizia scolastica il complesso degli interventi finora avviati dall’attuale governo di centrosinistra segnano una vera e propria inversione di tendenza con quanto operato nella passata legislatura.
Dove invece si nota una sorta di arretratezza culturale e ovviamente economica è sul versante dell’igiene e la sicurezza nelle scuole ovvero nella realizzazione all’interno delle istituzioni scolastiche non solo in relazione agli adempimenti previsti dal D.lgs 626/94, quali la formazione dei lavoratori, delle figure sensibili ecc., ma anche agli altri obblighi posti direttamente a carico dei dirigenti scolastici. Si ricorda, a titolo di esempio, l’assenza di risorse da destinare alle scuole per la fornitura al personale delle attrezzature necessarie per l’esplicazione in sicurezza del proprio incarico lavorativo o per la copertura economica per la corresponsione ai responsabili del servizio di prevenzione, interni ed esterni, degli emolumenti per la loro attività.
La FLC Cgil e le altre organizzazioni confederali della scuola avevano chiesto all’Amministrazione di prevedere risorse finanziarie specifiche proprio per far fronte a tali esigenze che creano continue difficoltà a dirigenti scolastici. Richiesta reiterata anche in occasione del rinnovo del CCNL della scuola e rimasta completamente inevasa.
Pertanto all’Osservatorio nazionale per la sicurezza non è rimasto altro che individuare i criteri di ripartizione delle risorse per l’esercizio finanziario 2007 relativi al capitolo di bilancio del Ministero (cap. 7110) per un ammontare di euro 2.495.850 e per le somme di euro 16.884.733 appostate direttamente sui relativi capitoli di bilancio facenti capo agli Uffici Scolastici regionali.
Tali somme stanziate con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29 dicembre 2006 sono state ripartite dal ministero dell’Istruzione con circolare prot. n. 21195 del 6 novembre 2007. Nella comunicazione vengono definite, in coerenza con quelle precedenti, le finalità dell’utilizzo di dette somme che prioritariamente devono coprire gli interventi e le iniziative indicate nella circolare n. 119 del 29 aprile 1999 ovvero per la metà al completamento e/o aggiornamento delle attività formative e per la restante metà per le altre iniziative di competenza dei dirigenti scolastici per assolvere alle disposizioni in materia di igiene e sicurezza.
Proprio in relazione ai recenti interventi legislativi in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui alla legge 3 agosto 2007, n.123 è stata valutata la possibilità di prevedere ulteriori percorsi formativi parte delle risorse ripartibili da accantonare per tali finalità ovvero avviare una sensibilizzazione dei Capi d’Istituto per la previsione, nei vari percorsi formativi, di tematiche relative alla cultura della sicurezza recuperando, in tale circostanza, quanto già indicato nella CM n.122/2000, uscita all’indomani di Carta 2000, dei cui contenuti è stata ipotizzata una riproposizione.
Come si vede si tratta di una quadro complesso di interventi destinati non solo a far fronte alla messa a norma degli edifici scolastici ma a rilanciare quella cultura della sicurezza che nella scuola assume un valore rilevante in quanto ripropone le linee strategiche individuate nelle ultime disposizioni legislative valorizzando in particolare gli obiettivi di Carta 2000. In questo senso vanno rilanciati a livello territoriale il ruolo e i compiti degli organismi paritetici territoriali che come si sa nella scuola sono allocati a livello regionale.
Roma, 15 novembre 2007
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