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Una legge per i precari?

Tramite navigazione internet e la lettura di alcuni giornali, veniamo a conoscenza del testo che dovrebbe costituire il disegno di legge sul precariato a cui starebbe lavorando l’ufficio legislativo del MIUR.

11/09/2003
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Tramite navigazione internet e la lettura di alcuni giornali, veniamo a conoscenza del testo che dovrebbe costituire il disegno di legge sul precariato a cui starebbe lavorando l’ufficio legislativo del MIUR.
Ci sembra una proposta piuttosto contorta, non priva di pericoli e di illegittimità:
1. definisce per legge la quota di posti riservata ai passaggi di ruolo interferendo in materie di competenza della contrattazione
2. limita le assunzioni in ruolo alla quota relativa al turn-over lasciando così scoperta una quota di posti vacanti superiore a 100.000
3. riduce di due terzi il punteggio relativo al voto conseguito nei concorsi mortificando il merito ottenuto con l’impegno e la fatica
4. impedisce l’accesso alla graduatoria permanente a categorie di docenti che hanno i titoli per parteciparvi, compromettendone il carattere di concorso pubblico
5. costruisce un contorto sistema di punteggi con aggiustamenti che hanno lo scopo di ridimensionare situazioni viste con l’ottica di convenienze specifiche piuttosto che individuare criteri che rispondano a principi di giustizia ed equità

Intanto le immissioni in ruolo rientrano nell’ombra, le notizie circa lo stato di salute della nostra economia sono sconfortanti, la finanziaria 2004 si annuncia fatta con i tagli dei vari ministeri e la precarietà nella scuola è destinata ad allargarsi.
A quando le nuove forme di lavoro flessibile introdotte dalla legge 30 anche nella scuola?
La CGIL scuola rivendica subito il contingente per le immissioni in ruolo, distribuendo una quota di tali posti in un primo momento sulle prime due fasce della graduatoria permanente e sulle graduatorie di merito, rinviando la rimanente quota al momento in cui vi sarà certezza di regole nella terza fascia delle graduatorie permanenti. Per non favorire nessuno nella scelta della sede i posti potrebbero essere attribuiti con sede provvisoria.
La CGIL scuola è anche fortemente impegnata a rispondere al problema delle regole che riguardano le assunzioni a partire dalla conferma del sistema pubblico di reclutamento contro qualsiasi deriva di tipo autoritario e privatistico.

Roma, 16 settembre 2003

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