Una indagine sull’alfabetizzazione informatica e l’insegnamento dell’inglese. Che senso ha?
E' stato trasmesso in data 20 ottobre il “Progetto di sviluppo delle iniziative di sostegno all’avvio della riforma nella scuola primaria"


A firma del Direttore Generale, dott. Criscuoli, - Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici / Area Autonomia - è stato trasmesso in data 20 ottobre ai Direttori degli USR, ai Presidenti e Direttori degli IRRE e al Presidente e al Direttore dell’INDIRE, il “Progetto di sviluppo delle iniziative di sostegno all’avvio della riforma nella scuola primaria”. Tale progetto, come si evince da una nota a premessa, è il risultato di una riunione con I Presidenti e i Direttori degli IRRE.
Alcune rapide osservazioni.
La prima riguarda i contenuti del progetto: in pratica, una indagine sulla sperimentazione dell’alfabetizzazione informatica e dell’insegnamento dell’inglese; indagine della quale si stenta a capire la ragione. Primo perché ci troviamo di fronte ad una novità che tale non è, almeno in termini assoluti. Anzi, andrebbe richiamato che la sperimentazione in atto è riduttiva per quanto attiene l’impegno orario settimanale rispetto a quelle precedenti. Secondo perché un dispendio di energie e di risorse come quello che si desume dalla lettura del progetto non si giustifica, se non altro sul piano delle priorità. Avremmo preferito, ad esempio, che il Ministero avesse investito di più in formazione, che è la condizione principale per la riuscita della sperimentazione, e meno in operazioni i cui esiti sono in questa fase tutti abbastanza prevedibili, considerate le condizioni di partenza che dovrebbero essere già note.
La seconda osservazione riguarda il messaggio che chiaramente con tale operazione si tende a far passare: la riforma è gia avviata; mentre più correttamente si deve parlare ancora di sperimentazione. Sappiamo infatti che il decreto attuativo di questo aspetto della riforma è ancora abbastanza lontano dalla approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri.
Non sono nominalismi. Qui si vuole in tutti i modi però far credere all’opinione pubblica e a far passare tra gli insegnanti una verità che tale non è (la riforma è già partita), per pure ragioni di immagine e per logiche che ricordano piuttosto gli specchietti per le allodole.
Di seguito riportiamo in allegato i documenti.
Roma, 31 ottobre 2003
allegati
Nota prot. n. 14972 del 20 ottobre 2003
Progetto di sviluppo e di sostegno all'avvio della riforma nella scuola primaria
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