Sulla ripartizioni dei finanziamenti alla scuola paritaria proseguono le alchimie di Fioroni
Chiamato in causa sulla legittimità del Decreto da un’interpellanza parlamentare il Ministro risponde in maniera evanescente e annuncia l’uscita di un nuovo regolamento sulle scuole elementari parificate.
Il fatto è abbastanza noto. Con Decreto Ministeriale del 21 maggio 2007 il Ministro Fioroni ha modificato la ripartizione dei contributi alle scuole paritarie previste dal bilancio dello Stato prevedendo la loro destinazione anche a quegli ordini di scuola attualmente esclusi quali la scuola media di primo e secondo grado.
La questione di legittimità politica e giuridica di tale atto è stata oggetto non solo di una nostra valutazione ma anche di due interpellanze parlamentari presentate dal deputato on. le Alba Sasso, Ulivo – Sinistra Democratica, rispettivamente il 5/04/2007 e il 18 settembre 2007 direttamente al Ministro dell’Istruzione.
In particolare l’on.le Sasso ha chiesto al Ministro il perché, nell’emanazione del decreto, abbia ignorato l’esistenza di norme legislative ben precise che destinano contributi solo alle scuole dell’infanzia e alle scuole elementari parificate. E che in quest’ultima fattispecie non si è ancora proceduto a definire una ulteriore modificazione regolamentativa delle convenzioni così come previsto dal comma 6 dell’art. 1-bis della legge n. 27/2006 che recepisce quanto disposto dall’art. 345 del D.Lvo 297/94. Anche alla luce di quanto indicato dallo stesso Ministero nella circolare del 27 giugno 2007, prot. N. 3205/P7 emanata dalla Direzione generale dello studente.
Riunificando, infatti, in un unico capitolo indistinto del bilancio, con quel decreto il Ministro ha ignorato norme legislative ben precise, ridisegnando la destinazione dei finanziamenti a favore di scuole paritarie di altri ordini non beneficiarie degli stessi.
Fioroni, nel rispondere, prova a glissare le ragioni di fondo che hanno suscitato l’interpellanza limitandosi a ricordare che il decreto non fa altro che precisare quanto già oggi previsto per la scuola dell’infanzia paritaria e che per la primaria, invece, è in via di emanazione un nuovo regolamento che disciplina le convenzioni. Nel ribadirne la legittimitàil Ministro trascura volutamente il fatto che nel decreto viene contemplata la possibilità di poter destinare i contributi anche alle scuole paritarie secondarie di primo e secondo grado, benché le risorse vadano assegnate “ in via prioritaria”alle scuole materne e alle scuole elementari ex parificate.
Il punto nevralgico consiste proprio nell’inciso “in via prioritaria”. Questo significa che i contributi erogati alla scuola materna e alla scuola primaria non sono più vincolati nella destinazione ma possono essere elargiti alle scuole paritarie tout court .Il Ministro dimentica che la destinazione di quelle risorse è vincolata da precise disposizioni legislative e che fino ad oggi per la scuola secondaria di primo e secondo grado non sono mai stati previsti, per legge, contributi di alcun tipo.Quelli legati alla sperimentazione dell’autonomia scolastica vennero definiti per via amministrativa per sostenere particolari progetti di innovazione.
Sarebbe opportuno che un Ministro della Repubblica spiegasse al Parlamento e all’opinione pubblica come un decreto ministeriale possa modificare disposizioni legislative tutt’ora in vigore!
E’ da un pezzo che la via alchimistica alle riforme non ci convince affatto.
Roma, 25 settembre 2007
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