Stipendi personale Scuola ed Afam: da gennaio cessa, come previsto dalla legge, l’una tantum dell’1,5%
Per una lettura trasparente delle buste paga di gennaio.
Questa misura è stata introdotta con la legge di bilancio 2023 (Legge 197/2022 art. 1 c.330), prevedendo per i lavoratori pubblici un emolumento accessorio una tantum per 13 mensilità per tutto l’anno 2023 pari all’1,5% dello stipendio. Per il settore scuola ha significato un importo mensile che varia dai 20,53 euro per un collaboratore scolastico al primo gradone di anzianità fino ai 44,38 euro per un docente delle superiori all’ultimo gradone di anzianità. Per il settore AFAM da un minimo di 20,63 per un coadiutore al primo grado fino ai 51, 39 per docente di prima fascia all’ultimo gradone.
La finalità di questa misura era quella di supportare la capacità d’acquisto dei lavoratori pubblici in una fase di alta inflazione e in attesa dei rinnovi contrattuali. Ora la legge di bilancio per il 2024, in via di approvazione definitiva, ha previsto lo stanziamento delle risorse per il rinnovo contrattuale 2022/24 e, con DL 145/23, è stata disposta un’anticipazione degli aumenti contrattuali spettanti pari all’indennità di vacanza contrattuale (IVC) relativa al 2024 incrementata di 6,7 volte. Come noto quest’anticipazione è stata attribuita con la rata stipendiale di dicembre 2023 solo al personale di ruolo mentre, in base a quanto previsto dal disegno di legge di bilancio 2024, il personale precario percepirà l’IVC mensilmente a partire da gennaio 2024. L’IVC sarà altresì percepita mensilmente anche da coloro che saranno assunti a tempo indeterminato da gennaio 2024 in poi. Contestualmente la disposizione relativa all’una tantum dell’1,5% cesserà a partire da gennaio 2024 per tutto il personale, di ruolo e precario.
Tutto ciò comporterà un effetto in busta paga a partire da gennaio 2024 che è differente a seconda se trattasi di personale di ruolo o personale precario:
- Il personale di ruolo, che ha già riscosso l’anticipazione rispetto al 2024, non riceverà più l’importo dell’1,5% e quindi percepirà una retribuzione più bassa di quella del mese di novembre 2023;
- il personale precario, subirà la riduzione dell’1,5%, ma percepirà contestualmente l’indennità di vacanza contrattuale (il cui importo è maggiore rispetto all’emolumento dell’1,5%) registrando un incremento mensile (quell’incremento che invece il personale di ruolo ha già ricevuto in una sola rata) in busta paga che è pari al differenziale tra l'IVC e l’importo è dell"1,5%.
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