Sistema Nazionale di Valutazione: dettate le nuove scadenze per l’aggiornamento del RAV
A settembre saranno disponibili le funzioni per l’aggiornamento del RAV. Per la FLC CGIL è il momento di ripensare il SNV nella sua costituzione e nei suoi obiettivi.


Il Ministero ricorda che con l’a.s. 2019/20 è iniziato il nuovo triennio del Sistema Nazionale di Valutazione: la crisi epidemiologica richiede una verifica delle scadenze, legate ad una riorganizzazione delle attività delle Scuole.
Perciò con la nota 7851 del 19 maggio 2020 a firma del Direttore Generale dell’Ufficio degli Ordinamenti si definisce il nuovo scadenziario per l’eventuale aggiornamento dei documenti legati alla autovalutazione delle Scuole e valutazione del Sistema Nazionale: le funzioni per l’eventuale aggiornamento del RAV saranno messe a disposizione delle scuole all’interno della Scrivania del Portale SNV a partire dal mese di settembre.
Inoltre si ricorda che per una verifica del PTOF all’interno della piattaforma predisposta in ambiente SIDI verrà attivata dal mese di settembre 2020 la quinta sezione “Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione”.
La nostra posizione
Nell’atto di indirizzo del suo mandato, la Ministra Azzolina si pone l’obiettivo di una “revisione che semplifichi e armonizzi le procedure, evitando duplicazioni e sprechi, e sottolinei l’obiettivo di individuare le misure necessarie per aiutare le istituzioni scolastiche a migliorare il proprio servizio al Paese e a colmare i divari territoriali.” (punto 13).
In realtà questo potrebbe essere questo l’anno zero per la ridefinizione degli obiettivi e della funzione delle prove Invalsi, attualmente sospeso per l’a.s. 2019/20, e per una ridefinizione complessiva del Sistema Nazionale di Valutazione, l’anno che ci permetterebbe di dare effettivamente forma ad una valutazione di sistema finalmente utile perché frutto di una analisi di dati a cui il decisore politico dovrebbe fare riferimento, assumendosi davvero le responsabilità della valutazione stessa intervenendo in maniera sistematica per migliorare e non per classificare o punire.
La crisi di questi mesi ha acuito le distanze all’interno del Paese, tanto che per ammissione della Ministra la didattica a distanza ha raggiunto soltanto 6,7 milioni di alunni e da rafforzare l’idea che non è indifferente nascere in un territorio, in una regione, piuttosto che in un altro. Il perché è legato alle disuguaglianze che, pur se testimoniate non solo dai dati già in possesso dell’Invalsi ma anche da quelli dell’Istat, ancora non sono state prese in carico dalla politica.
C’è molto da fare partendo proprio dai dati di contesto che ci forniscono molti spunti e molti punti su cui si potrebbe e dovrebbe intervenire, in modo serio e coerente: un vero sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico dovrebbe fornire evidenze da discutere in Parlamento per valutare l’operato del ministero e della politica stessa, non di alunni e docenti.
La FLC CGIL richiede da mesi un confronto su questi temi, per poter riflettere sull’intero sistema, azzerare l’impianto vizioso di questi ultimi anni e ripartire con intento coerente e costruttivo.
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