
Sistema di valutazione: le Regioni chiedono il rinvio del provvedimento
Le Regioni chiedono il rinvio del Decreto su valutazione del sistema “di istruzione” e “di istruzione e formazione”:


Le Regioni chiedono il rinvio del Decreto su valutazione del sistema “di istruzione” e “di istruzione e formazione”:
Roma, 24 maggio 2004
CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
COMUNICATO STAMPA
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome ha valutato oggi lo Schema di Decreto legislativo che istituisce il Servizio Nazionale di valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione e riordina l’Istituto nazionale che dovrà occuparsi di tale valutazione.
Le Regioni hanno rilevato diverse criticità di merito, ma soprattutto hanno posto una questione preliminare. Secondo le Regioni il provvedimento che incide sulle competenze regionali in materia di istruzione e formazione professionale, deve essere adottato, attraverso una “intesa” con la Conferenza Unificata e non è quindi sufficiente il solo “parere”.
Entrando poi nel merito, il decreto prefigura due distinti sistemi: uno “di istruzione” e uno “di istruzione e formazione professionale” e assimila i “livelli essenziali di prestazione”, (lett. m dell’art. 117 Costituzione) agli “standard minimi formativi richiesti per la spendibilità dei percorsi”, (art. 7, L. 53/2003). Appare sintomatica a tal proposito l’intenzione di individuare “indicatori utili al miglioramento del sistema della formazione professionale” d’intesa con il Ministero del Lavoro, limitando l’apporto delle Regioni con la semplice formula “sentita la Conferenza Unificata”.
Inoltre il decreto pur definendo l’INVALSI (l’istituto Nazionale di valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione ) non più ente strumentale ma “ente di ricerca”, ne accentua i vincoli di sostanziale dipendenza dal Ministero, che non consentono evidentemente la necessaria indipendenza nella valutazione, mancando il carattere di “terzietà” dell’Istituto stesso, secondo i più moderni sistemi di valutazione. E’, fra l’altro, indicativo di ciò il fatto che la composizione del direttivo prevede un solo rappresentante regionale su sei componenti.
Al riguardo, poi, si sottolinea che la rappresentanza regionale all’interno del Comitato direttivo è designata non più dal Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, come previsto nella prima versione del testo, ma dal Presidente della Conferenza Stato-Regioni. Per le Regioni tale previsione non è corretta poiché l’obiettivo è quello di garantire la rappresentatività della componente istituzionale regionale nello stesso Comitato direttivo.
Le Regioni hanno quindi chiesto al Governo un maggiore approfondimento istruttorio congiunto proprio per apportare miglioramenti al testo ed hanno quindi chiesto il rinvio della discussione dell’argomento.
Roma, 24 maggio 2004
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