Secondo ciclo. Incontro sulle linee guida per l’innalzamento dell’obbligo
Ancora incertezze sulle linee guida, posticipato al prossimo anno il primo monitoraggio.
Il 21 novembre, durante un incontro tra Ministero e sindacati che più diffusamente ha parlato di istruzione e formazione tecnica superiore, ha avuto luogo un breve confronto sulle linee guida per l’innalzamento dell’obbligo.
In merito il Ministero ha mostrato ancora incertezze, non comprendendosi bene persino la natura dell’atto, anche se il ministero sembra propendere per una direttiva, la quale dovrebbe essere accompagnata da un’altra lettera del Ministro, questa volta diretta agli insegnanti. A detta del Ministero stesso però il contenuto di questa direttiva andrebbe inteso più come uno strumento che come un obbligo.
Da parte della FLC Cgil, pur definendo condivisibile l’impianto della bozza di linee guida, si è messo in guardia il Ministero rispetto ad una tentazione di tipo dirigistico su un tema, quello delle competenze di cittadinanza, che è molto delicato e che richiede la condivisione dei docenti. L’impressione è infatti che poca fiducia si riponga da parte del Ministero nell’autonomia scolastica, che invece richiederebbe di essere enfatizzata e persino misurata su temi complessi come questi, i quali, prevedendo una forte interrelazione tra le diverse discipline dovrebbero contemplare un certo attivismo da parte delle scuole. Nello stesso tempo andrebbero svolti approfondimenti su alcuni argomenti a partire da alcune vistose contraddizioni: ad esempio su che cosa significa l’asse scientifico-tecnologico nel biennio dei licei classici e scientifici, dove non vi sono discipline né tecnologiche né scientifiche (tranne che poche ore di scienze nella sola seconda scientifico).
Di conseguenza per la FLC Cgil la cosa che è sicuramente decisiva è un forte impegno per la formazione dei docenti, sia perché il nuovo impianto non è certo consono alla tradizione della scuola secondaria superiore sia perché molte questioni di merito sono ancora aperte nella loro definizione e nella loro trattazione e meritano quindi ampie discussioni da parte di tutti i docenti.
Una parte dell’incontro ha riguardato la questione del monitoraggio: di fatto tre o quattro mesi del biennio di sperimentazione sono già passati e quindi è un po’ impraticabile parlare di una prima verifica dopo un semestre dall’inizio dell’anno scolastico. Su questo punto il Ministero si mostrato disponibile a posticipare la verifica addirittura al primo quadrimestre del prossimo anno scolastico, parlando di questo monitoraggio non come una verifica sanzionatoria ma piuttosto come un accompagnamento ravvicinato.
Roma, 28 novembre 2007
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