La CGIL e la FLC per il rilancio dell’insegnamento della lingua italiana nel mondo
Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto
In un articolato documento inviato al Ministro degli Esteri, al Ministro dell’Istruzione e al sottosegretario Staffan de Mistura le due organizzazioni sindacali chiedono l’apertura di un tavolo di confronto per l’immediata situazione di emergenza dovuti ai tagli di spesa e per la definizione di linee guida di un riordino legislativo del sistema a forte governance pubblica.
L’attuale situazione di crisi della nostra politica culturale non solo all’estero dimostra, in maniera plateale, la miopia della logica ragionieristica tutta fondata sui tagli lineari portata avanti in questi ultimi anni.
Questa logica si è abbattuta anche sul sistema di istruzione italiano all’estero mettendone in seria discussione la sua stessa esistenza soprattutto in quell’area di interventi strutturalmente fragili rappresentata dalle “iniziative e attività a favore dei lavoratori italiani e i loro congiunti” che proprio nei corsi di lingua e cultura italiana ha la sua espressione più significativa.
Se si vuole rilanciare la nostra politica culturale nel mondo, oggi più che mai, è necessario invertire rapidamente questa tendenza ricominciando ad investire su questo segmento di istruzione. Non si tratta però di limitarsi al solo recupero delle risorse tagliate! Occorre, contestualmente, ri-avviare un profondo processo riformatore del sistema che, partendo dalla centralità dell’intervento pubblico, ridefinisca chiaramente l’orizzonte dei diritti e dei doveri di tutti coloro che a vario titolo vi operano
Nella nota inviata al Ministro della Pubblica Istruzione, al Ministro degli Esteri e al Sottosegretario Staffan de Mistura, segnalano la grave situazione in cui versa l’insegnamento della lingua italiana all'estero.
La CGIL e FLC CGIL chiedono, pertanto, un intervento urgente per il rifinanziamento delle attività già presenti e l’avvio di una discussione per una "riforma" degli interventi in materia di lingua e cultura all'estero. Sottolineando, tra l'altro, come altri paesi spendano somme molto più ingenti, nella logica, che dovrebbe essere propria anche del nostro Paese, di valorizzare il contributo che la diffusione della lingua e della cultura e la vasta presenza di comunità italiane all'estero possono dare alla positiva immagine dell'Italia, alla crescita degli interscambi culturali ed economici, in ultima analisi allo sviluppo stesso del Paese.
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