Scuola: per infanzia e primo ciclo riaperture totali senza incremento di spazi, personale e presìdi. Nessun intervento sui trasporti
Nella nota del Ministero dell’Istruzione applicativa del Decreto legge 52/21 prevista anche una regia nazionale e misure di flessibilità per le scuole secondarie di secondo grado.
Il Ministero dell’Istruzione ha emanato la nota 624 del 23 aprile 2021, per la diffusione delle indicazioni relative al settore scuola contenute nel Decreto-Legge n. 52 del 22 aprile 2021 “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione”.
I provvedimenti relativi al settore scolastico si applicano a partire dal 26 aprile e sono efficaci fino alla chiusura dell’anno scolastico 2020/2021.
I servizi educativi per l’infanzia e le scuole del primo ciclo continueranno a svolgere attività in presenza, anche se situate in “zona rossa”. Nelle scuole secondarie di II grado, sono definite articolazioni in base al livello di contagio registrato a livello regionale:
- in zona rossa, l’attività didattica in presenza deve essere assicurata per almeno il 50% degli studenti e fino a un massimo del 75%,
- in zona gialla e arancione, l’attività didattica in presenza deve essere assicurata per almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca.
Al fine di raggiungere gli obiettivi sopra indicati, superiori alle percentuali minime, le scuole realizzano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, garantendo comunque, l’attività in presenza per i laboratori e per l’inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali e il collegamento telematico per gli alunni in didattica digitale integrata. La nota, “ferme restando le percentuali indicate dalla norma”, rileva l’opportunità di riservare una maggiore attenzione alle quote di didattica in presenza per le classi iniziali e finali. Inoltre, pur nel rispetto delle autonome determinazioni delle istituzioni scolastiche, ritiene che i CPIA possano essere assimilati alle scuole secondarie di secondo grado.
Le misure contenute nel Decreto-Legge 52 del 22 aprile 2021 e richiamate dalla nota 624/21, si rivolgono all’intero territorio nazionale con provvedimenti non derogabili a livello territoriale, se non “per casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2”.
La nota, inoltre, riepiloga tutti i provvedimenti al momento in vigore per il proseguimento in sicurezza del servizio scolastico: il Protocollo di sicurezza - n. 87 del 6 agosto 2020 - sottoscritto con le Organizzazioni sindacali; l’art.21 del dPCM 2 marzo 2021, per quanto riguarda l’uso delle mascherine; il decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in tema di sicurezza sul lavoro, per la nomina del medico competente, finanziato già dall’art. 231 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 convertito in legge 17 luglio 2020 n. 77, e più recentemente dall’art. 31 del decreto legge 22 marzo 2021, n. 41. Si richiama, infine, alla nota MI n. 491 del 6 aprile 2021 per la realizzazione, sempre su base volontaria, di iniziative di screening e tracciamento in collaborazione con le Regioni e le competenti Autorità sanitarie.
Specifica attenzione è riservata all’incremento di studenti in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado. In vista della necessità di prevedere un efficace raccordo tra l’articolazione oraria delle lezioni e l’erogazione del servizio dei trasporti, gli Uffici scolastici regionali sono invitati ad assicurare il raccordo con gli Enti locali all’interno dei Tavoli di coordinamento costituiti presso le Prefetture, garantendo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
La nota ricorda che, al fine di realizzare l’ulteriore impegno richiesto, le scuole potranno avvalersi del contingente già assegnato di personale docente o amministrativo aggiuntivo c.d. COVID - art. 231 bis del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34. In considerazione del miglioramento delle condizioni climatiche, si richiama la possibilità di svolgere le attività didattiche all’aperto.
Infine si rammenta la funzione educativa delle scuole, che si caratterizza, in questa fase, con una particolare attenzione pedagogica agli studenti.
Le nostre valutazioni
Consideriamo importante l’aver ricondotto le decisioni sul sistema di istruzione ad una regia unica nazionale, soprattutto al fine di governare la deriva autonomistica registrata in questi mesi. Rimane da chiarire quali condizioni determinino scelte differenziate tra ordini e gradi di scuola. Nelle attuali condizioni sanitarie, infatti, riteniamo che nelle scuole dell’infanzia e del I ciclo la sicurezza in presenza degli alunni e del personale non possa essere garantita per la mancanza di più efficaci dispositivi di protezione individuale e di adeguate procedure di screening e tracciamento, per l’evidenza di un piano vaccinale ancora insufficiente e, ancor di più, per la mancanza di provvedimenti che consentano il distanziamento.
Oltre a quanto rilevato per il primo ciclo di istruzione, permangono tutte le perplessità già rappresentate al Ministero relative alla difficoltà di prevenire concretamente il contagio nelle scuole secondarie di II grado, per cui rileviamo problemi all’interno dei locali scolastici in presenza di un aumento del numero degli alunni per classe, ma soprattutto all’esterno della scuola. I trasporti pubblici promiscui non possono assicurare il necessario distanziamento. Sul tema abbiamo denunciato che non si è mai fatta la scelta di un trasporto dedicato e la socialità extrascolastica, pomeridiana e/o serale, visto che in questa fase riaprono attività sportive, ristoranti, pizzerie… Ancor più per questa fascia d’età è indispensabile realizzare al più presto un sistema di tracciamento attraverso tamponi o dati da fissare su una card o un’app sul cellulare. In questo contesto, consideriamo, comunque positiva la decisione di riservare alle scuole possibili margini di flessibilità organizzativa.
La nota, infine, si conclude con suggerimenti di natura pedagogica relativi alle modalità di accoglienza degli alunni che rientrano a scuola dopo un lungo periodo. Siamo certi che la comunità educante li esercita e li ha addirittura affinati in questo difficile periodo, in quanto si ispirano al patrimonio pedagogico che le scuole e i docenti hanno nel proprio bagaglio professionale e culturale. Al momento, tutto il personale della scuola, gli alunni e le famiglie si attendono dall’amministrazione atti concreti e risorse per garantire condizioni di sicurezza e qualità, dagli organici agli spazi ai presidi sanitari.
Per ritornare a scuola in presenza e in sicurezza, occorrono risposte immediate come il consolidamento dell’organico aggiuntivo, la modifica delle norme sulla costituzione delle classi e degli organici e la stabilizzazione dei precari.
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