Scuola: disegno di legge Bersani sulla scuola
La commissione cultura della Camera ha licenziato il testo del Disegno di legge n. 2272-ter che andrà in aula a luglio per la discussione e l’approvazione


Il Disegno di legge n. 2272-ter , in discussione alla Camera, è stato licenziato dalla Commissione cultura e andrà in aula per la sua discussione e approvazione, nel mese di luglio. Rispetto alla versione pubblicata con la nostra nota del 21 giugno ci sono alcune variazioni al testo che danno conto del dibattito condotto in commissione.
Il comma 1 che reintroduce il modello del tempo pieno nella scuola elementare è stato riformulato e la nuova stesura, pur confermando positivamente il recupero di un modello scolastico di qualità, strenuamente difeso dalla FLC Cgil e da un movimento composto da scuole e genitori, si caratterizza per una formulazione più asciutta da cui spariscono i riferimenti espliciti al doppio organico, ai livelli essenziali delle prestazioni e alle emergenze sociali ed educative.
A testimoniare il superamento del modello spezzatino di tempo pieno, rimane l’affermazione di voler reintrodurre il modello didattico previsto dalle norme previgenti al decreto legislativo n. 59/04. La sua effettiva implementazione sarà dunque affidata alla volontà politica di mettere in atto una politica degli organici non rigidamente calcolata sul rapporto frontale alunni-docenti.
Si confermano positivamente anche le norme che mirano a sollevare le scuole da oneri quali il pagamento della TARSU, delle indennità di maternità al personale supplente e dall’IVA su spese di funzionamento e di investimento.
Sono molti anni, ormai dal 2001, che la FLC denuncia uno stato di sofferenza delle scuole oppresse da pagamenti impropri a cui non riescono più a far fronte a causa della continua riduzione di finanziamenti. Oggi anche il Ministero della Pubblica Istruzione deve ammettere l’esistenza di uno stato debitorio delle scuole che richiede interventi urgenti tesi a risolvere il pregresso e a porre le condizioni giuste perché non si debbano ripetere per il futuro.
I provvedimenti compresi nel disegno di legge, vanno nella giusta direzione per evitare il ripetersi di situazioni simili.
Spariscono dal testo licenziato dalla commissione i commi riguardanti il collegio docenti e le sue articolazioni e il comma che attribuiva una delega al Governo per riscrivere i contenuti del Testo Unico del 1994 allo scopo di adeguarli al nuovo quadro normativo derivante dalla revisione delle norme secondo il nuovo Titolo V della Costituzione.
Consideriamo saggia questa decisione, la formulazione di tali commi infatti risentiva di forti vizi di impostazione democratica e anche di incoerenza con i contenuti dell’Intesa fra governo e sindacati su cui si è recentemente concluso positivamente il confronto.
Di seguito riportiamo approfondimenti specifici sulle diverse tematiche affrontate dal decreto che aggiorneremo con ulteriori contributi:
Roma, 27 giugno 2007
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