Sciopero delle attività aggiuntive di docenti e ATA: buona adesione della categoria
Sabato 22 marzo si è concluso lo sciopero proclamato dalla FLC CGIL iniziato il 21 febbraio. Le nostre rilevazioni sul campo attestano la riuscita dello sciopero.


Lo sciopero con astensione dalle attività aggiuntive del personale docente e ATA proclamato dalla FLC CGIL dal 21 febbraio al 22 marzo 2014 ha avuto una buona adesione da parte della categoria. Uno sciopero dalle modalità inedite ma perfettamente nella norma, ha dato i suoi frutti.
È quanto emerge dalle nostre prime rilevazioni fatte sul campo e per campione nei vari territori, le cronache apparse sulla stampa locale, i documenti approvati dalle scuole e le testimonianze dirette di lavoratrici, lavoratori e Rsu.
“A prescindere dal numero di adesioni a questa agitazione che comunque sono alti anche nella mia scuola media (40%), posso dire che si è creata soprattutto una coscienza e una partecipazione alla vita sindacale e, in particolare verso la FLC. C'è stata molta partecipazione alle assemblee di scuola e questo è molto stimolante per chi gestisce queste lotte e per le RSU che sono sempre più visibili nelle scuole e rappresentano dei punti di riferimento importanti. Dobbiamo continuare a lavorare su questi obiettivi e mantenere vivo l'interesse verso i problemi del lavoro all'interno della scuola. Grazie di cuore a tutti per il lavoro svolto”.
“L’iniziativa della FLC finalmente ci ha dato l’occasione di avviare ciò che meditavamo da tempo. L’intento non è punire i nostri alunni alunne e famiglie, ma far emergere quanto ogni giorno facciamo senza che ci sia riconosciuto economicamente, unicamente per il senso di responsabilità nel nostro comparto scuola”.
Diverse scuole hanno aderito interamente come è successo a Campi, nella provincia di Firenze, al Liceo Ainis di Messina e a Milano dove una delegazione di personale ATA è stata ricevuta dal Prefetto trovando ascolto e attenzione da parte delle autorità.
Lo sciopero era stato proclamato dalla FLC per rivendicare dignità e valore al lavoro di docenti e ATA costretti a lavorare sempre di più, ma con meno salario a disposizione dopo il blocco delle posizioni economiche, il taglio del 30% del Mof, il mancato pagamento delle indennità ai Dsga che reggono due scuole, delle ferie ai supplenti e il taglio delle indennità delle funzioni superiori.
Ma importa qui sottolineare come questa forma di lotta, proclamata per la prima volta, abbia incontrato il favore della categoria che pur astenendosi dalle attività aggiuntive ha avuto la possibilità di interloquire con i genitori e spiegare le ragioni dell’iniziativa per tenere insieme dignità del lavoro e qualità della scuola pubblica. Entrambe messe in discussione per l'insensibilità di chi sa operare solo per tagli lineari.
Questo nostro primo lavoro di rilevazione proseguirà in maniera sistematica nei prossimi giorni, perché riteniamo del tutto inadeguata la tradizionale modalità di rilevazione approntata dal Ministero. Basti pensare che nella “mascherina” del sistema informatico utilizzato dal MIUR non sono rilevabili le astensioni dello straordinario (che è stato il cuore di questo sciopero).
E basti pensare al fatto che la necessità di inserire le somme da detrarre per le azioni di sciopero di ciascun lavoratore (le segreterie non possono fare questa operazione perché ormai gli stipendi sono a gestione MEF) di fatto mette le scuole nella difficile situazione di inserire dati approssimativi o non inserirli affatto.
Tutto ciò nonostante la buona volontà dei funzionari del MIUR che hanno avvertito la difficoltà della raccolta dati e hanno dichiarato che, se interpellati dalle singole scuole, si sarebbero messi a disposizione per facilitare il compito.
Noi ringraziamo tutti i lavoratori che ci hanno seguito in questa azione, rimanendo fermo che valuteremo negli organismi dirigenti come proseguire la mobilitazione per perseguire gli obiettivi che rimangono da raggiungere.
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