Sciopero 5 maggio: l’adesione del “Manifesto dei 500”
Il 5 maggio le scuole devono chiudere! Sciopero generale nell’unità!
L’assemblea del “Manifesto dei 500”, riunita il 20 aprile a Torino, s’indirizza a tutti i suoi simpatizzanti, a tutte le persone che in tanti anni di lotta sono venute in contatto con la nostra associazione, a tutti i docenti e il personale della scuola affinché si adoperino nelle loro scuole per costruire il successo dello sciopero del 5 maggio, proclamato da CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA.
La scuola italiana è di fronte ad un pericolo mai visto
Sono le sue fondamenta, la libertà d’insegnamento, la libera cultura, l’esistenza della cattedra, il diritto all’uguaglianza per tutti i cittadini, l’esistenza del contratto nazionale e dunque dei diritti dei lavoratori, i valori della collaborazione, del dialogo, della solidarietà ad essere rimessi in causa da cima a fondo.
Se il DDL dovesse passare la scuola che abbiamo conosciuto non esisterebbe semplicemente più. Al suo posto subentrerebbe un clima irrespirabile di competizione, arrivismo, sudditanza nei confronti dei dirigenti scolastici, assenza di diritti, con scuole ricche per i ricchi e povere per i poveri, nelle quali le tendenze ideologiche, pedagogiche e politiche di pochi schiaccerebbero la libera cultura. D’altra parte, decine e decine di migliaia di precari e di idonei/vincitori dei concorsi vedrebbero scandalosamente azzerati i loro diritti.
Che si dica, che si sappia e che si spieghi in ogni collegio docenti, in ogni assemblea sindacale, in ogni discussione di corridoio, da qui al 5 maggio: il DDL tocca tutti, calpesta i diritti e la scuola di tutti, dai precari a tutti i docenti di ruolo (che nel giro di poco tempo finirebbero nell’albo regionale e potrebbero anche essere sospesi senza stipendio perché sgraditi al preside), dagli alunni alle famiglie a tutta la società.
È della scuola della Repubblica, della scuola che dovrebbe perseguire l’uguaglianza dei diritti, l’alta cultura, la libertà e le regole condivise attraverso contratti nazionali che stiamo parlando. È questa scuola che oggi può essere spazzata via se Renzi passa.
No, Renzi non può passare, Renzi non deve passare!
Il DDL deve essere ritirato, tutti gli idonei dei concorsi e i precari devono entrare in ruolo con un decreto urgente! Dal palco di Roma, sabato scorso, i leader sindacali hanno spiegato bene la posta in gioco: “Gli insegnanti non sono sudditi”, “Dobbiamo dare una risposta ad un disegno perverso che vuole deturpare la nostra scuola”, “C’è un articolo della legge fascista del 1923 che attribuisce al dirigente le stesse prerogative che gli dà Renzi!”, “Stai sereno Renzi, andrai a sbattere contro un muro”, hanno detto i segretari nazionali di CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA.
Non c’è dubbio: lo sciopero del 5 maggio apre una grande opportunità
Tutta la scuola deve fermarsi, Renzi deve sentire che nessuno è caduto nelle sue trappole, nessuno ha mangiato la sua “mela avvelenata”, nessuno ha creduto un istante alla sua propaganda!
Per contribuire a questo risultato, noi invitiamo a diffondere nelle scuole questa dichiarazione, la scheda riassuntiva/illustrativa del DDL (vedere allegato), le domande-risposte sulla “buona” scuola (La mela avvelenata di Renzi) e ci mettiamo a disposizione per intervenire nelle assemblee e negli incontri. A Torino, invitiamo tutti a partecipare all’assemblea unitaria delle RSU del 27 aprile, dalle 17 alle 19.30 (luogo da stabilire, invieremo e pubblicheremo il volantino). Con lo stesso spirito di costruzione dello sciopero invitiamo a partecipare alla manifestazione per la Festa della Liberazione del 23 aprile.
“Le scuole devono chiudere” è stato detto a Roma. Oltre ai sindacati confederali che hanno indetto lo sciopero,anche i CUB e i Cobas chiamano a scioperare; quali che siano le appartenenze degli uni e degli altri, le discussioni in corso e passate, una cosa è certa: il 5 maggio nessuno può mancare!
Sì, le scuole devono chiudere, le scuole possono chiudere!
Diamo una risposta all’individualismo e alla negazione della solidarietà e dei diritti di Renzi: nell’unità tra colleghi, con gli alunni e le famiglie, scendiamo in sciopero con i nostri sindacati!
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