Scatti di anzianità maturati nel 2013 dal personale della scuola: convertito in legge il decreto “salva scatti”
Approvata la legge che fa salve le somme già percepite da docenti e ATA per scatti stipendiali maturati nel 2013 e posizioni economiche. Inaccettabile il secondo taglio consecutivo del Mof. Per la FLC CGIL prosegue la battaglia per ottenere l’intangibilità dei fondi contrattuali.
I contenuti della legge di conversione
Dal Parlamento è arrivato ieri sera 18 marzo 2014 il via libera alla conversione in legge del Decreto Legge n. 3/2014 concernente le “Disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola”. L’approvazione di questo decreto si era reso necessario dopo che a gennaio 2014 la Ragioneria Generale dello Stato aveva trattenuto dalle buste paghe di docenti e ATA le somme che questi lavoratori avevano legittimamente percepito a titolo di scatti di anzianità maturati nel 2013. Il provvedimento appena approvato fa salvo questo diritto, ma solo fino a giugno 2014, data entro la quale sarà necessario fare un accordo all’Aran per dare copertura finanziaria all’operazione scatti. Infatti, il decreto legge approvato a gennaio 2014 si basava sulle economie (120 milioni di euro) certificate dal Mef per il taglio degli organici docenti e ATA in applicazione al piano Gelmini-Tremonti. Mentre per pagare gli scatti maturati nel 2013 servono a regime circa 380 milioni di euro.
Il DL scongiura la restituzione delle somme percepite dagli ATA per le posizioni economiche da questi maturate negli anni scolastici 2011-2014. Anche in questo caso è previsto un accordo all’Aran per risolvere sotto forma di una tantum la questione stipendiale. In quest’ultimo caso la copertura finanziaria (38,87 milioni di euro) proviene dai fondi per l’autonomia scolastica previsti dalla legge 440/97.
Le nostre valutazioni
Questo provvedimento ci consegna alcuni indubbi risultati (blocco della restituzione delle somme già percepite dai lavoratori) che non possono non essere rivendicati dalla FLC CGIL che ha promosso una prolungata azione di mobilitazione di tutto il personale della scuola a partire dal settembre 2013 fino ad arrivare a proclamare lo sciopero della attività aggiuntive, assieme al personale docente, per un mese a partire dal 21 febbraio.
Restano sul tappeto tutte le seguenti problematicità:
- mancato ripristino a regime gli scatti di anzianità, compresa l’annualità 2013 tuttora bloccata dal Regolamento approvato dal governo Letta a ottobre 2013
- mancato ripristino delle posizioni economiche secondo contratto
- copertura finanziaria con lo scippo dei fondi contrattuali e per l’autonomia scolastica
- mancata soluzione per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici;
Tutto ciò è fatto inaccettabile per un sindacato che tuteli diritti e dignità del lavoro. Infatti il rinvio ad un successivo accordo sindacale serve solo per ridurre fondi della scuola a danno dei lavoratori e delle famiglie per la conseguente limitazione delle attività legate ai Piani dell’offerta formativa.
Gli stessi ordini del giorno approvati dalle commissioni cultura di Camera e Senato che impegnano il governo a ripristinare i fondi Mof, a ricostruire per l’anno 2014 i fondi della legge 440/97 e assicurare l’integrazione del fondo per la retribuzione individuale dei dirigenti scolastici confermano l’insufficienza del provvedimento appena adottato e la necessità di reperire risorse fresche per la scuola.
Per tutte queste ragioni valuteremo termini e modalità di prosecuzione della lotta nei prossimi mesi per ottenere ulteriori risultati sui punti rimasti aperti e non risolti:
- ripristino scatti di anzianità e ripristino MOF
- ripristino posizioni economiche dal 1 settembre 2014
- pagamento indennità di funzioni superiori ai facenti funzioni dsga come da contratto
- pagamento delle ferie per i supplenti
- tutela salario di posizione e di risultato per i dirigenti scolastici.
Tutte queste nostre battaglie traguardano la battaglia delle battaglie: il rinnovo del Ccnl.
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