Ritorno della Storia agli esami di stato: il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione esprime parere positivo
Il CSPI ritiene opportuna la scelta di prevedere un elaborato relativo all’ambito storico all’interno della prima prova degli esami conclusivi del secondo ciclo.
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Il CSPI, durante la seduta plenaria del 13 novembre 2019, ha espresso parere positivo in merito alla proposta di integrazione del quadro di riferimento della prima prova scritta dell’esame di Stato per l’a.s. 2019/2020, apprezzando “l’attenzione che l’Amministrazione ha ritenuto opportuno attribuire alla Storia”.
Il parere, votato all’unanimità, mette in luce l’importanza della “riflessione storica, fondamentale riferimento per comprendere gli avvenimenti e per delineare i contesti nei quali possono essere trattate le tematiche poste nelle tracce”.
Inoltre, soprattutto per non limitare le possibilità di scelta degli studenti, si propone un correttivo al dispositivo descritto nel decreto: la predisposizione della traccia relativa all’ambito storico dovrebbe essere aggiuntiva alle tre attualmente previste dalla tipologia B, che quindi prevedrebbe quattro opzioni, lasciando inalterato il numero delle tracce delle tipologie “A” e “C”.
Pertanto, se il MIUR dovesse accogliere il suggerimento contenuto nel parere, gli studenti che affronteranno l’esame di stato dal prossimo anno scolastico si troveranno di fronte a otto possibili elaborati e non più a sette, come attualmente previsto:
- due per la tipologia A (Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano),
- quattro per la tipologia B (Analisi e produzione di un testo argomentativo), di cui uno sicuramente di ambito storico,
- due per la tipologia C (Riflessione critica di carattere espositivo argomentativo su tematiche di attualità).
Infine, il parere propone l’introduzione di un ulteriore “elemento” tra gli indicatori specifici della tipologia B, ovvero considerare la possibilità di valutare “la capacità di contestualizzazione storica, se in coerenza con le tracce assegnate e ove possibile”.
Come FLC CGIL riteniamo importante e necessario l’intervento sulla Storia, soprattutto alla luce delle derive culturali a cui stiamo assistendo. Viviamo in un contesto che spesso dimentica il fondativo spirito antifascista sul quale si basa la nostra Costituzione, ma che, con il contributo di una adeguata riflessione storica, può tornare a essere patrimonio valoriale degli studenti nel loro essere cittadini responsabili di questo paese.
La FLC CGIL, pur apprezzando questa integrazione del quadro di riferimento della prima prova scritta dell’esame di Stato, ritiene prioritario e urgente intervenire su ulteriori due elementi che, estremamente discussi dal punto di vista didattico e oggetto di polemiche e contestazioni da parte di docenti e studenti, lo scorso a.s. sono stati rinviati di un anno con il Decreto Milleproroghe 2018:
- la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove INVALSI;
- l’obbligo di discussione, durante la prova orale, delle esperienze di Alternanza scuola lavoro, oggi denominate Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
Inoltre, in relazione al colloquio previsto dalle prove d’esame, si propone di eliminare la predisposizione della scelta tra le tre buste.
Ci aspettiamo che il Ministro Fioramonti ci convochi al più presto.
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