
Risorse tagliate, non accreditate, inviate in ritardo: la scuola allo stremo.
Ordine del giorno dell’Esecutivo Nazionale dei Dirigenti Scolastici CGIL Scuola


Ordine del giorno dell’Esecutivo Nazionale dei Dirigenti Scolastici CGIL Scuola
L’Esecutivo Nazionale dei Dirigenti Scolastici della CGIL Scuola riunitosi a Roma il 19 e 20 novembre 2003 considera la situazione relativa alle risorse umane e finanziarie delle scuole pubbliche italiane, per responsabilità precise della gestione governativa e ministeriale, come ormai vicina ad un vero e proprio stato di crisi, grave e preoccupante.
Le misure governative stanno impoverendo le nostre scuole di personale in ogni settore.
Nel settore Docente il taglio al personale attraverso la colmature delle cattedre alle superiori, la stretta sul personale di sostegno, la restrizione sul tempo pieno, come anche la scelta di non ammettere in ruolo se non in maniera del tutto insufficiente, stanno abbassando paurosamente lo standard qualitativo della scuola pubblica.
Nel settore Ata i tagli programmati di personale, la restituzione ai ruoli di personale inidoneo, la non immissione nei ruoli di Direttori dei Servizi creano situazioni problematiche al limite della gestibilità quotidiana.
Ma l’impoverimento della scuola pubblica si sta realizzando anche attraverso la sottrazione di risorse finanziariE.
La riduzione del 20 % ogni anno, a partire da tre anni a questa parte, del finanziamento relativo all’esercizio finanziario precedente che ha portato ad un taglio che si avvicina ormai a più del trenta per cento sull’ordinario funzionamento degli Istituti, il taglio improvviso di risorse pur programmate e impegnate dalle scuole attraverso il famigerato decreto Tremonti tagliaspese del novembre 2002, il mancato accreditamento delle risorse in alcuni casi risalenti ai bilanci del 2001, perfino il taglio operato dalle Direzioni Regionali sugli importi del fondo di Istituto su cui si è svolta la trattativa di scuola, stanno ponendo i Dirigenti Scolastici nelle condizioni di “insolvenza” nei confronti dei fornitori e del personale. Per non parlare del vero e proprio abbassamento della qualità del servizio a danno degli alunni, dal momento che le attività aggiuntive e l’offerta formativa in generale, lungi dall’essere ampliate e arricchite, diventano sempre più scarse e povere.
Frequente è ormai il caso di scuole che si rivolgono all’utenza con richieste di sottoscrizioni che consentano di garantire, senza improvvisi tagli e soppressioni, le attività programmate e previste nel Piano dell’Offerta Formativa.
La stessa confezione del Programma annuale, che da quando è stato varato sulla base del Decreto Interministeriale n.44/2001, non è stato possibile presentare nei tempi previsti, è diventato uno strumento macchinoso e inservibile a causa del comportamento inefficiente e scriteriato da parte del MIUR. Il nuovo Programma annuale avrebbe avuto senso e dato libertà di allocazione delle risorse alle singole scuole, se si fossero realizzate due condizioni che questo Ministero non è in grado di garantire: rispetto dei tempi negli accreditamenti e certezza di risorse.
Stanti così le cose, l’esperienza dimostra che lo stesso strumento di contabilità è da ripensare alle radici, perché, ad oggi, esso non ha incrementato la funzionalità degli uffici amministrativi ma anzi ne ha complicato il lavoro aggravandone la faticosità.
L’autonomia della scuola è in queste condizioni colpita al cuore: evidentemente si pensa all’autonomia della scuola come ad un “arrangiatevi” che sa di abbandono e di punizione, dal momento che la scuola è vista principalmente, come testimoniano le scelte governative sopra elencate, un centro di costo da mettere sotto controllo.
E’ tempo che tutto il mondo della scuola, nelle sue varie articolazioni e componenti, faccia sentire forte la sua voce di protesta, scuola per scuola, territorio per territorio e a livello nazionale.
In questo senso l’Esecutivo Nazionale dei Dirigenti Scolastici guarda con favore e incoraggia ogni iniziativa che si muova in questa direzione e fa appello ai Dirigenti Scolastici affinché partecipino alla grande Manifestazione Nazionale per la scuola pubblica indetta da CGIL CISL UIL e da CGIL CISL UIL Scuola per il 29 novembre a Roma.
Roma 20 11 2003
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