Resoconto Coordinamento europeo
Il Coordinamento europeo della Cgil Scuola si è riunito a Parigi in data 24.06.2000 alla presenza di Gianni Righetti, Segretario Nazionale politico del settore estero e Mario Simeone responsabile del settore
Il Coordinamento europeo della Cgil Scuola si è riunito a Parigi in data 24.06.2000 alla presenza di Gianni Righetti, Segretario Nazionale politico del settore estero e Mario Simeone responsabile del settore. L’incontro, scaturito dall’esigenza di fare il punto sulla politica scolastica e sulla situazione del personale alla luce dell’approvazione da parte del parlamento della L.147/2000, è stato un utile occasione per ricalibrare l’iniziativa della CGIL-Scuola rispetto al settore estero. La consapevolezza comune presente nel dibattito è che l’art.9 della L.147/00 abbia costituito una grave battuta d’arresto della contrattazione e nel contempo di un approccio approssimativo ed inadeguato da parte delle forze politiche e parlamentari rispetto alla problematica della scuola e della cultura all’estero.
A partire da questa vicenda, il Coordinamento europeo ha posto due esigenze, rispetto alle quali le OO.SS., e la CGIL- Scuola, in particolare, dovranno sviluppare una coerente e determinata iniziativa:
- l’individuazione di tutti gli strumenti di ordine politico, contrattuale e legale per riaffermare la centralità dell’istituto della mobilità sancito nella sequenza per l’estero;
- l’elaborazione di un progetto organico di riforma dell’intera materia.
In riferimento alla situazione di conflitto che si è venuto a creare tra il disposto dell’art.9 della L.147/00 e la sequenza contrattuale per l’estero siglata il 24 febbraio 2000 il Coordinamento condivide la posizione unitaria delle OO.SS. imperniata sulla riaffermazione della centralità dell’istituto contrattuale della mobilità, con il complesso delle procedure di destinazione all’estero che esso contempla. In questo senso il Coordinamento giudica opportuna la richiesta dei Segretari nazionali di una tempestiva riapertura del tavolo contrattuale e riterrebbe contraddittorio e segno di debolezza ogni atteggiamento sulla prima applicazione dell’art.9.
Più in prospettiva occorre ridefinire, oltre l’art.9 e in stretta relazione con il nuovo scenario disegnato dalle proposte di riforma, la posizione del personale dal punto di vista della veste giuridica, dei tempi e della durata del servizio all’estero, prefigurando anche le figure e trattamenti articolati a seconda delle tipologie di istituzioni.
Dal dibattito al Coordinamento è emersa con evidenza la necessità di un’iniziativa forte e autorevole del nostro sindacato sul terreno del progetto e della riforma dell’intero intervento scolastico e culturale all’estero. Un’iniziativa che potrebbe costituite un segnale importante per le forze politiche ed associative in vista della prima Conferenza degli italiani nel mondo in programma entro la fine di quest’anno. Il Coordinamento si riserva di valutare modi e tempi per l’elaborazione di una prima proposta, con l’impegno a costruire nel contempo una rete di riferimenti a livello politico e parlamentare.
In questo senso alcune iniziative di coordinamento sorte in rete, quando non si tratti di discussioni e sterili e interessate, possono costituire un valido supporto dal punto di vista dell’informazione e della conoscenza dei problemi. La base di partenza per una proposta è soprattutto nelle relazioni e nei documenti prodotti al Convegno unitario del 25 febbraio 2000, il cui contenuto è stato opportunamente ed esaurientemente ripreso nella nota della CGIL- Scuola pubblicato sul sito Internet del nostro sindacato il 22 giugno 2000. In particolare si pone l’esigenza di riarticolare gli interventi secondo un’ottica modulare e differenziata nelle varie aree, di affermare lo spirito e le norme fondamentali dell’autonomia, di costruire interventi sempre più e meglio incardinati nei sistemi scolastici dei diversi paesi, di rivalutare l’intervento nei corsi e di regolamentare in modo nuovo la presenza dei privati. A quest’ultimo proposito si ribadisce l’urgenza di rendere effettive all’estero le norme relative alla parità scolastica e soprattutto di ridisegnare il sistema dei corsi, eliminando gli sprechi e le incongruenze determinatesi con l’appalto delle attività agli enti gestori e sperimentando le assunzioni del personale in loco da parte degli uffici scuola consolari. Un punto fondamentale della riforma è infine nella attribuzione di fondamentali competenze al MPI e nella creazione di un organismo interministeriale di studio e di programmazione.
La riunione a Parigi ha tra l’altro fatto il punto sulle questioni inerenti il rapporto con le altre OO.SS. e l’impegno rispetto alla scadenza delle elezioni delle RSU.
Nella discussione sono state espresse voci critiche e preoccupate a proposito dell’atteggiamento tenuto dalle altre OO.SS. in occasione dello sciopero unitario del 26 maggio scorso, il cui risultato, pur positivo, sarebbe stato indubbiamente migliore, se si fosse registrata l’adesione convinta e massiccia delle altre OO.SS..
Nel riaffermare il valore indiscutibile e imprescindibile dell’unità sindacale, il Coordinamento ritiene necessario, anche in vista dei futuri delicati passaggi della trattativa sull’estero, un chiarimento approfondito sui contenuti e sulle modalità operative delle iniziative unitarie.
In vista delle elezioni delle RSU il Coordinamento ha espresso l’impegno a mettere in campo tutte le azioni perché questo appuntamento sia anche per il personale della scuola all’estero un momento alto e partecipato di democrazia sindacale e perché sia assicurata una presenza qualificata di candidati della nostra O.S..
Infine il Coordinamento ha espresso un parere generalmente positivo riguardo al Contratto sulla mobilità all’estero, in quanto recepisce alcune importanti richieste della nostra OS, assicurando maggiori possibilità di trasferimento nell’arco temporale di sette anni e migliorando rispetto al passato l’istituto soprattutto in termini di trasparenza.
Parigi 24.6.20
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