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Rapporto di Autovalutazione e Piani di miglioramento: le indicazioni del MIUR

Il quadro di riferimento del Sistema Nazionale di Valutazione profondamente cambiato dopo l’entrata in vigore della Legge 107/15.

08/09/2015
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Il MIUR con nota 7904/15 fornisce ulteriori indicazioni sulla chiusura e pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) e i primi orientamenti per la stesura del Piano di Miglioramento.

Chiusura e pubblicazione del RAV

Le scuole, come già precisato dalla nota 5983/15, possono rivedere e riconsiderare, qualsiasi parte del proprio Rapporto di autovalutazione, compilato in formato elettronico, entro il 31 luglio 2015. Queste operazioni possono essere effettuate fino al prossimo 30 settembre 2015.

Il 30 settembre verranno chiuse definitivamente le funzioni e il RAV di ogni scuola verrà pubblicato nell'apposita sezione del portale "Scuola in chiaro" dedicata alla valutazione.

I livelli di accesso al RAV sono i seguenti:

  1. l'intero rapporto di autovalutazione con le tabelle dei dati che le scuole avranno deciso di rendere visibili;
  2. la sintesi del rapporto attraverso le autovalutazioni con le relative motivazioni che la scuola si è attribuita per ogni rubrica di valutazione;
  3. il set degli indicatori e dei descrittori con l'eccezione di alcuni dati "sensibili" interni al contesto e riferibili alle caratteristiche socio culturali delle famiglie;

Inoltre riguardo ai dati Invalsi, saranno pubblicati

  • i risultati derivanti dal confronto con le 200 scuole aventi un indice di status socio-economico-culturale simile, cosiddetto indice ESCS (Economic, Social and Cultural Status)
  • la variabilità dei risultati tra le classi.

Nella nota si precisa che il sistema informativo effettuerà in automatico verifiche al fine di segnalare eventuali incongruenze del RAV.

Tre sono i livelli di verifica

  • segnalazioni relative alla mancata compilazioni di alcune parti del RAV
  • incoerenze tra esiti dell’autovalutazione e priorità indicate
  • quando il RAV e l'analisi svolta non si riferiscono a dati verificabili.

Il MIUR segnala che da una lettura di RAV estratti casualmente, gli elementi di maggiore debolezza sarebbero legati alla definizione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi operativi.

Infine sul sito dell’INVALSI è stato pubblicato un glossario dei termini più usati in tema di valutazione interna delle scuole.

Commento

Sul processo messo in atto per avviare il Sistema Nazionale di Valutazione, la FLC CGIL ha già espresso più volte la propria posizione. Sulla valutazione, tema strategico per il sistema educativo, abbiamo reso noto una specifica piattaforma di proposte. Riguardo alle indicazioni per una compilazione consapevole e partecipata del RAV, rimandiamo all’apposito video pubblicato su questo sito.

La chiusura della prima fase prevista dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), DPR 80/13, coincide con l’entrata in vigore della Legge 107/15 che modifica profondamente il quadro di riferimento riguardo all’utilizzo dei dati presenti nel RAV.

Innanzitutto è forte la spinta della legge verso un utilizzo prevalentemente comparativo e competitivo tra istituzioni scolastiche di qualsiasi dato presente nel RAV. A questo occorre aggiungere la torsione dell’INVALSI quale ente di ricerca votato fondamentalmente alla elaborazione di test standardizzati. Quest’ultimo elemento è ulteriormente accentuato dalla presenza pervasiva dei test quali indicatori per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020.

Contro questa deriva, la partecipazione alla compilazione e all’approvazione del RAV della comunità professionale attraverso gli organi collegiali, l’esclusione tra le priorità delle prove standardizzate, possono rappresentare antidoti efficaci. Le ricadute positive potrebbero riverberarsi anche sulla valutazione dei dirigenti scolastici, tenuto conto che tra gli indicatori si dovrà tener conto “del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati  per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione” (comma 93 della Legge 107/15)

Il Piano di miglioramento

Per l’a.s. 2015/16, le scuole saranno impegnate nella compilazione del cosiddetto Piano di Miglioramento (PdM), coerenti con gli obiettivi di miglioramento presenti nel Rapporto di autovalutazione.

La nota 7904/15 fornisce le seguenti indicazioni:

  • La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al dirigente scolastico, che si avvarrà delle indicazioni del nucleo interno di valutazione costituito per la fase di autovalutazione (già denominato "unità di autovalutazione") e per la compilazione del RAV
  • il dirigente scolastico è il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel PdM.
  • strumenti di supporto saranno presenti nel portale della valutazione del MIUR. Sul sito dell’Indire sono reperibili ulteriori materiali e linee guida per la predisposizione e l'attuazione dei PdM, nonché gli elenchi dei consulenti selezionati e formati dall'Istituto che vengono messi a disposizione delle scuole.

La nota ministeriale fornisce i primi orientamenti per la predisposizione del PdM, con particolare riguardo ai nessi tra obiettivi di processo e traguardi di miglioramento, alla pianificazione delle azioni, alla valutazione periodica dello stato di avanzamento del PdM, alla documentazione del nucleo di valutazione.

A differenza del RAV, non vi sono modelli o format stabiliti a livello centrale. Le scuole saranno invitate a compilare alcune tabelle di monitoraggio allegate alla nota ministeriale.

Ricordiamo che l’art. 25 del DM 435/15, “Criteri e parametri per l'assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure nazionali relative la missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”, prevede per il 2015 € 3.000.000,00 di finanziamenti per lo “Sviluppo del sistema nazionale di valutazione e formazione dei dirigenti scolastici e dei nuclei di valutazione”. In particolare sono previsti € 2.600.000,00 per progetti che dovranno riguardare i piani di miglioramento delle scuole;  € 400.000,00 per progetti di formazione dei dirigenti scolastici e dei nuclei di valutazione. A breve il MIUR provvederà a ripartire le risorse a livello regionale, a definire le priorità di intervento e i requisiti dei progetti presentati dalle scuole o loro reti, da finanziare. I progetti saranno esaminati da apposite commissioni costituite presso gli Uffici Scolastici Territoriali. I criteri di valutazione saranno i seguenti

a) adeguatezza della proposta alle specifiche progettuali indicate dal MIUR (massimo 50 punti);

b) qualità e fruibilità del progetto, delle attività e delle metodologie proposte, che le istituzioni o le reti si impegnano a realizzare nell'ambito del progetto, nonché dei materiali eventualmente prodotti, che rimangono di proprietà dell'Amministrazione (massimo 50 punti).

Commento

Anche la fase dell’elaborazione del Piano di Miglioramento è pesantemente influenzata dal nuovo quadro “gestionale” delle scuole definito dalla Legge 107/15. Innanzitutto è evidente il cambio di tono: perentoriamente si afferma il ruolo del dirigente scolastico e del nucleo interno di valutazione (l’ex “unità di autovalutazione” nella fase di elaborazione del RAV). Non a caso, per questi soggetti, sono previste anche specifiche azioni formative. Nessun accenno agli organi collegiali previsti da leggi ancora in vigore.

Ricordiamo che nella nuova versione dell’’art. 3 comma 3 del DPR 275/99, Regolamento sull’autonomia scolastica, il Piano di Miglioramento rientra nel Piano triennale dell’offerta formativa.

Sulle problematiche connesse al PdM, torneremo con specifici approfondimenti ed indicazioni di lavoro

Contingente ispettivo

Con Decreto Ministeriale 598 del 10 agosto 2015 è stato definito, nell’ambito della dotazione organica dei Dirigenti tecnici, il contingente ispettivo che concorre a realizzare gli obiettivi del Sistema nazionale di valutazione coordinando i nuclei di valutazione esterna delle scuole (art. 5, commi 1 e 2, del DPR 28 marzo 2013, n.80). Il DM 598/15 fissa in 52 unità la consistenza del contingente, di cui 10 a valere sui posti di dirigente tecnico assegnati all'Amministrazione centrale e 42 su quelli assegnati agli Uffici periferici. La ripartizione a livello regionale è definita dalla tabella allegata al decreto.

La nota 7913 del 2 settembre 2015 precisa che sia la Direzione generale per gli ordinamenti che gli Uffici Scolastici Regionali emaneranno specifici bandi rivolti ai Dirigenti Tecnici in servizio. Le domande potranno essere presentate entro il 14 settembre. La designazione avverrà entro il 2 ottobre.  Come è noto i Dirigenti tecnici del contingente ispettivo svolgono attività di valutazione nei nuclei di valutazione esterna, dei quali assumono il coordinamento. Ad ogni Dirigente tecnico potranno essere assegnate, di norma, da 15 a 25 scuole per ogni anno scolastico.

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